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Lazio: vicina alleanza Pd-M5s e anche a Roma si spinge sul patto

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Con il passare del tempo, e dopo l’unione al governo, l’ipotesi di alleanza tra Pd e M5s anche in Regione Lazio diventa sempre più concreta. L’ultimo atto, la presentazione dell’ordine del giorno dal segretario del Pd Lazio, senatore Bruno Astorre, nel corso della direzione regionale di ieri, che definisce l’intesa Pd-M5s in regione. Il testo sarà votato online oggi, fino alle 12. “Un passo in avanti coraggioso e necessario: un rafforzamento politico della maggioranza di centrosinistra alla Regione Lazio, che porterà anche un rafforzamento numerico in Consiglio regionale”. Un passaggio fondamentale per il governatore del Lazio e segretario Pd, Nicola Zingaretti, per il quale “la decisione di questi giorni guarda al futuro, anche alle scelte che dovremo fare. Dalla Regione noi costruiamo un modello di un possibile nuovo centrosinistra, in cui il Pd è il principale protagonista: un credibile argine alle destre per vincere nei comuni”, aveva detto Zingaretti durante la direzione, sottolineando che questa nuova alleanza “sicuramente renderebbe competitiva la futura sfida alle regionali”.


Secondo il segretario Pd l’apertura al M5s “è un passaggio utilissimo perché dà alla Regione una grande forza, che già c’era, ma a questa prospettiva di governo dà un respiro che proietta nel futuro. Si ritorna a combattere per vincere ovunque. Anche in quei territori del sud del Lazio che sono sempre più difficili e nei capoluoghi dove abbiamo perso. Questo si può fare solo se rilanciamo il Partito democratico e nei sistemi maggioritari con alleanze competitive. L’obiettivo è dare stabilità a un sistema e rafforzare la competitività della coalizione del centrosinistra. Il progetto è un grande Pd in un’alleanza competitiva – ha ribadito Zingaretti -. Questo passaggio rafforza la Regione che era già stabile, ma soprattutto la proietta verso il futuro”.

“Nel Lazio bisogna continuare a investire sulla transizione ecologica e digitale, sui diritti sociali, sulla credibilità delle istituzioni. Da questo punto di vista, anche per noi, il Recovery fund è un’occasione che va gestita al meglio. E va fatto insieme”. L’accordo, continua il documento “è utile e giusto per i cittadini del Lazio, ma è importante anche per le prossime occasioni elettorali, a cominciare dalle Amministrative che si terranno da qui a qualche mese. Il formarsi di un campo largo di centrosinistra in Regione, insieme al Movimento 5 Stelle, può essere foriero di positivi effetti per battere le destre”, si legge nel testo presentato da Astorre. Il riferimento è al Conte 2, “un momento determinante per il futuro del Paese e un punto di svolta anche nel rapporto fra centrosinistra e M5s in un’ottica di maggiore e comune responsabilità e nella consapevolezza dell’importanza di un fronte comune per battere le destre sovraniste”.

Ma anche il governo Draghi, dove, si legge nell’odg, “si rende ancora più decisiva la costruzione di un fronte progressista, europeista e di responsabilità nazionale fra il Centrosinistra e il Movimento per sconfiggere le destre e combattere le pulsioni sovraniste ed estremiste che vivono ancora nel Paese”. Alla luce degli scenari nazionali, regionali e locali, quindi, “la direzione Regionale del Pd Lazio – conclude il documento – dà mandato al presidente Nicola Zingaretti e al capogruppo del Pd Marco Vincenzi di verificare, insieme alle altre forze di maggioranza, le condizioni politiche, programmatiche e organigrammatiche per costruire un nuovo patto di maggioranza alla Regione Lazio fra le attuali forze politiche che sostengono la giunta e il M5s”.

Dopo la nomina di Alessandra Sartore a sottosegretaria al ministero dell’Economia, nella giunta della Regione Lazio si è liberata una casella, quella dell’assessorato al Bilancio, che ha aperto di conseguenza a diversi scenari per quanto riguarda un possibile rimpasto di deleghe nella giunta Zingaretti, con un possibile allargamento della maggioranza al M5s. Tra i nomi che riecheggiano ormai da giorni ci sono quelli dell’attuale vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, che dovrebbe ricevere le deleghe lasciate da Sartore ai Conti del Lazio, ma soprattutto quelli della capogruppo del M5s in Consiglio regionale del Lazio, Roberta Lombardi e della consigliera M5s Valentina Corrado. Negli incontri di questi giorni una delle ipotesi emersa, per l’ingresso del M5s in giunta, è quella della creazione dell’assessorato alla transizione ecologica e alla semplificazione digitale, che potrebbe essere affidato proprio alla capogruppo Roberta Lombardi. In questo quadro un eventuale secondo assessorato, si parla della delega al turismo, potrebbe andare all’altra consigliera pentastellata, Valentina Corrado. Nel caso in cui l’alleanza dovesse concretizzarsi, si tratterebbe del primo caso nazionale di intesa giallorossa a livello di amministrazione regionale: questo potrebbe fare da apripista per futuri accordi simili nel resto del Paese.

La stretta dell’alleanza, già saldata al governo e alle battute d’arrivo in Regione, potrebbe muovere anche i fili degli accordi su Roma in vista delle elezioni amministrative del 2021. La fronda del M5s romano, guidata dai consiglieri capitolini Angelo Sturni, Marco Terranova, Enrico Stefàno, Donatella Iorio e dal consigliere del Municipio II Paolo Tabacchi, torna a chiedere di trovare un accordo con la coalizione del centrosinistra fin dal primo turno e di “aprirsi alla città e non isolarsi nelle nostre piattaforme”, si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook “Il piano di Roma”. “Credo che il Movimento 5 stelle romano sia ormai maturo per sedersi al tavolo con altre forze politiche – aveva spiegato Sturni, interpellato da “Agenzia Nova” -. È necessario costruire un programma con le altre forze, dal primo turno per trasparenza e coerenza nei confronti della città”.

Secondo i cinque rappresentanti della fronda “per Roma 2021 il Movimento non dovrebbe chiudersi all’interno delle sue piattaforme, ma dovrebbe sviluppare una proposta politica a partire da una fase di ascolto della città, aprendosi alla società civile” e il M5s non deve “porre in essere atteggiamenti di chiusura o isolamento ma portare avanti con trasparenza e coerenza questo progetto. Per questo – conclude il post che si legge sulla pagina Facebook Il piano di Roma – auspichiamo che non vi siano forzature, accelerazioni o giochi di palazzo anche sulla stesura del programma che potrebbero minare il percorso di rifondazione avviato nell’interesse della comunità del Movimento 5 stelle”. Sull’alleanza romano resta però il nodo Raggi. La sindaca ha chiesto al M5s di votare su piattaforma Rousseau per la sua ricandidatura e ha ottenuto l’appoggio di diversi esponenti di peso, tra cui il fondatore Beppe Grillo, ma la votazione non è ancora stata convocata e, soprattutto, il Movimento 5 stelle si sta ridisegnando con l’ingresso di Giuseppe Conte che sulla partita delle amministrative di Roma non si è ancora espresso.

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