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Lazio: in quattro anni Fratelli d’Italia triplica i voti, il M5s crolla, gli altri in calo

La compagine di Giorgia Meloni passa dall'8,69 del 2018 al 33,62, il Movimento 5 Stelle perde 428 mila voti

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Dalle elezioni regionali del 2018 a quelle attuali l’unico partito che nel Lazio registra una crescita, e notevole, è Fratelli d’Italia. La compagine della premier Giorgia Meloni, ferma all’8,69 per cento cinque anni, fa triplica i consensi, passando al 33,62 per cento. In termini numerici assoluti Fd’I va dai 220.460 voti del 2018 ai 519.633 del 2023. Un vero e proprio crollo, invece, lo registra il Movimento 5 stelle che nel 2018, con Roberta Lombardi candidata per la presidenza, era arrivato al 22,06 per cento e adesso invece sfiora i nove punti percentuali fermandosi all’8,54 per cento: in termini di preferenze il M5s perde quasi 428 mila voti, passa dai 559.752 del 2018 ai 132.041 in questa tornata elettorale. Sono in calo, complice anche l’astensionismo, tutti gli altri. Il Partito democratico si conferma secondo nel Lazio ma smarrisce un punto percentuale: passa dal 21,25 per cento del 2018 al 20,25 per cento del 2023, ovvero da 539.131 a 313.023 voti. Tendenza in discesa, negli ultimi cinque anni anche per Forza Italia, che crolla dal 14,63 per cento (371.155 preferenze) all’8,43 per cento (130.368 voti). Stesso scenario per la Lega che, però, perde poco: nel 2018 il partito di Matteo Salvini nel Lazio era al 9,96 per cento (252.772 voti) e ora si ferma all’8,52 per cento (131.631 voti).

Resta stabile Unione di Centro, passa da 1,63 a 1,62 per cento. Restando nella coalizione del centrodestra anche in questa tornata elettorale è risicato l’apporto delle liste civiche: sia nel 2018 che nel 2023 l’alleanza ha puntato su una figura proveniente dalla società civile. Tuttavia la Civica per Giorgio Parisi nel 2018 non è andata oltre l’1,46 per cento e quella per Francesco Rocca si ferma, a questo giro, al 2,03 per cento. Smarrisce voti, invece, la lista Civica del centrosinistra: sia nel 2018, sia nel 2023, a guidare il gruppo c’è Marta Bonafoni. Se cinque anni fa la Civica per Nicola Zingaretti però era arrivata al 4,34 per cento, stavolta la Civica per Alessio D’Amato si blocca al 3,05 per cento e smarrisce oltre 62 mila e 800 voti, passando dai 110.080 del 2018 ai 47.184 attuali. Complice del crollo è la lista concorrente Verdi Sinistra che pure si rivolge al mondo civico e che nel 2018 non esisteva come unione di più realtà: l’alleanza Verdi Sinistra fa infatti il 2,74 per cento e agglomera 42.314 preferenze, in parte probabilmente provenienti dalle realtà che nel 2018 si erano orientate esclusivamente sulla Civica Zingaretti.

Altro capitolo riguarda Roma, nel raffronto più vicino con le elezioni comunali del 2021 che hanno eletto sindaco Roberto Gualtieri. È sempre Fratelli d’Italia, in linea con la tendenza registrata alle politiche scorse, a confermarsi in testa e dettare la rimonta: il partito di Giorgia Meloni nella Capitale passa dal 17,42 per cento (176.809 voti) del 2021 al 33,09 per cento attuale (214.238 preferenze). Nella città eterna, a differenza dell’andamento regionale, il Partito democratico recupera in termini di punti percentuali ma perde preferenze: si va dai 166.194 voti unici del 2021 (16,38 per cento) ai 116.194 attuali (pari al 22,44 per cento). La distanza tra percentuale e voti si annida nella differente composizione della coalizione, alle comunali il Pd era in un’alleanza più larga di quella attuale. In linea con l’andamento regionale un calo lo registra anche il Movimento 5 stelle: a Roma nel 2021 era all’11 per cento, dopo cinque anni di governo di Virginia Raggi. Adesso il partito di Giuseppe Conte, nella Capitale, si ferma al 9,96 per cento. Infine a destra cresce Forza Italia a Roma e cala la Lega. La squadra di Salvini passa dal 5,93 per cento del 2021 al 4,37 per cento attuale, perdendo oltre la metà delle preferenze: i voti assoluti erano 60.183 due anni fa e sono 28.298 adesso. Infine rimonta Forza Italia: alle comunali era in campo con Unione di centro e si era fermata al 3,59 per cento (36.444 voti), a questa tornata elettorale per le regionali il partito di Silvio Berlusconi fa il 4,57 per cento anche se smarrisce voti e di ferma a 29.563 preferenze.

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