Lazio 2023: tra ironia e minacce di querela, il conto alla rovescia verso il voto

La vicenda ruota attorno alla candidata del Pd al Consiglio regionale del Lazio, Sara Battisti, che ieri durante un comizio ad Aquino, in provincia di Frosinone, ha pronunciato degli attacchi "pesanti" – per poi scusarsi – contro il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca

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Tra ironia, minacce di querela e scuse la campagna elettorale nel Lazio procede spedita verso il voto del 12 e 13 febbraio. E già, perché la giornata si è aperta con l’ennesima polemica, condita da toni incandescenti. Prima le accuse gravi, poi le scuse e il caso è chiuso. La vicenda ruota attorno alla candidata del Pd al Consiglio regionale del Lazio, Sara Battisti, che ieri durante un comizio ad Aquino, in provincia di Frosinone, ha pronunciato degli attacchi “pesanti” – per poi scusarsi – contro il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca. Dal canto suo, l’ex presidente della Croce rossa ha accettato le scuse di Battisti: “incidente chiuso”. Un affondo violento che non ha prove e che indica dei presunti legami tra Rocca e gli ambienti della criminalità organizzata, che opera sul litorale romano. “Francesco Rocca è legato al clan di Ostia che gestisce il narcotraffico e per questo ha legami profondi con questi tessuti mafiosi e illegali, che abbiamo combattuto sul litorale romano”, le parole della Battisti.

All’indomani delle dichiarazioni fatte, Battisti si è scusata pubblicamente con Rocca: “Ho rivolto accuse offensive e che non hanno alcun tipo di fondamento – scrive in una nota -. Ci dividono le idee politiche, ma ciò non giustifica l’utilizzo di alcune mie affermazioni. Rivolgo le mie scuse pubbliche a Rocca”. Scuse che sono bastate a evitare una querela. “Avevo intenzione di denunciare la Battisti, ma le sue scuse pubbliche sono sufficienti – dichiara in una nota Rocca -. Credo e voglio sperare che sia stata anche lei vittima della campagna di odio ingiustificata nei miei confronti, messa in atto sin dall’inizio della mia candidatura anche da certa stampa. Per me incidente chiuso”, conclude l’ex presidente della Croce rossa. Meno conciliante e più duro è stato l’intervento del vicepresidente della Camera di Fd’I, Fabio Rampelli. “Accuse vergognose, ne risponderà in Tribunale”, tuona Rampelli. Rocca tra il 1990 e il 2003 ha esercitato la professione di avvocato. Nella seconda metà degli anni Novanta è stato in prima linea nella lotta alla mafia, per la difesa di alcuni pentiti, tanto che ha vissuto sotto scorta per 5 anni. Poi esperto di emergenze internazionali, ruolo che lo ha portato ai vertici della Croce Rossa italiana e internazionale, fino alla sua discesa in campo come candidato alla presidenza della Regione Lazio.

Chiusa la polemica, proseguono le iniziative elettorali dei tre candidati principali. Rocca non perde il senso dell’umorismo e promette di tagliarsi il pizzetto in caso di vittoria. Poi il paragone con il calcio: tra gli allenatori è “decisamente” meglio Sarri di Mourinho: “Sarri è più simpatico, Mourinho è più saccente, anche un po’ populista, per quel rapporto ruffiano con la curva. Potrebbe essere tranquillamente un bravo seguace di Conte e Bianchi”. Poi torna all’attacco contro i suoi avversari: “Il Lazio è una regione ferma dove si sono fatti solo passi indietro, hanno trascurato l’economia e dobbiamo farla ripartire”. Non tarda ad arrivare la risposta del candidato del centrosinistra, Alessio D’Amato, oggi impegnato a incontrare gli operatori del Mof di Fondi, il centro agroalimentare all’ingrosso: “Il Lazio si conferma locomotiva d’Italia, più 17.4 per cento nell’export. Il Lazio – sottolinea D’Amato – corre grazie alla sinergia tra imprese e sostegno della Regione. Con me presidente si lavorerà a valorizzare l’economia del mare che sarà la vera differenza tra Lazio e Lombardia e all’innovazione 4.0. La continuità amministrativa è un valore aggiunto per le imprese e lo sviluppo”. Anche la candidata del M5s, Donatella Bianchi, ultima scesa in campo, è impegnata sul territorio all’ascolto dei cittadini e delle realtà territoriali: oggi Borbona, Amatrice, il Terminillo e il capoluogo Rieti. Bianchi non perde occasione per rilanciare i punti cardine del suo programma: reddito di cittadinanza regionale, lotta all’inquinamento, sostenibilità, transizione ecologica e blue economy. Anche questa giornata elettorale volge al termine, l’attesa sale mentre il conto alla rovescia stringe.

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