L’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean) effettuerà la sua prima esercitazione navale congiunta nel Mar Cinese Meridionale. Lo ha annunciato l’Indonesia, che regge la presidenza dell’organizzazione. La decisione è stata assunta durante un incontro dei vertici militari dei 1′ Paesi membri dell’Associazione in Indonesia, e sarà proprio quest’ultima a ospitare l’esercitazione nel Mar Settentrionale di Natuna, un’area del Mar Cinese Meridionale teatro di una disputa territoriale tra la stessa Indonesia e la Cina. Il capo delle forze armate indonesiane, ammiraglio Yudo Margono, ha dichiarato all’agenzia di stampa locale “Antara” che la manovra navale verrà effettuata nel mese di settembre, e non includerà alcuna simulazione di operazioni di combattimento. Lo scopo dell’iniziativa, ha aggiunto l’ufficiale, è di rafforzare “la centralità dell’Asean”. Un portavoce delle forze armate indonesiane, Julius Widjojono, ha dichiarato che l’esercitazione è legata “all’alto rischio di disastri in Asia, specialmente nel Sud-est asiatico”.
Proprio ieri si è conclusa in Indonesia l’esercitazione navale multilaterale “Komodo”, una manovra “non bellica” tesa a “rafforzare le relazioni tra le marine” dei 36 Paesi partecipanti. All’esercitazione, coincisa con un frangente di forte tensione tra Stati Uniti e Cina nello Stretto di Taiwan, hanno preso parte unità navali delle due maggiori potenze mondiali e di altri Paesi quali Regno Unito, Giappone, Russia e Corea del Sud. La marina militare cinese, in particolare, ha inviato il cacciatorpediniere Zhanjiang e la fregata Xuchang, entrambe equipaggiate con missili guidati. Quella che si è conclusa ieri è la quarta edizione dell’esercitazione “Komodo”, inaugurata dall’Indonesia nel 2014.
L’esercitazione segue il recente incontro ravvicinato tra una nave da guerra cinese e una statunitense nello Stretto di Taiwan, Lunedì il coordinatore per le comunicazioni strategiche al Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha affermato durante una conferenza stampa che la Cina sta adottando un comportamento sempre più aggressivo, soprattutto nello stretto di Taiwan e nel Mar cinese meridionale. “Stiamo notando una crescente aggressività, che stiamo gestendo e a cui siamo pronti a rispondere: ovviamente manterremo aperti i canali di comunicazione con Pechino, per ribadire quanto questi incidenti siano inaccettabili”, ha detto. L’ammiraglio ha fatto riferimento a due episodi: la collisione sfiorata tra due caccia nei cieli del Mar cinese meridionale, la settimana scorsa; e una manovra aggressiva avvenuta nel fine settimana da parte di una nave cinese nei confronti di un cacciatorpediniere statunitense, nello stretto di Taiwan. “Continueremo a volare e navigare nello spazio aereo e nelle acque internazionali, e la Cina non ha alcuna ragione per comportarsi così: incidenti del genere aumentano il rischio di errori e incomprensioni, e presto o tardi qualcuno si farà male”, ha concluso.
Leggi anche altre notizie su Nova News
Seguici sui canali social di Nova News su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram