Papa Francesco, al termine dell’udienza generale, ha lanciato un accorato appello per il Nagorno Karabakh. “Ieri mi sono giunte notizie preoccupanti dal Nagorno Karabakh nel Caucaso meridionale dove la già critica situazione umanitaria ora è aggravata da ulteriori scontri armati – ha detto il Pontefice –. Rivolgo il mio appello ancora a tutte le parti in causa e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si compia ogni sforzo per trovare soluzioni pacifiche per il bene delle persone e il rispetto della dignità umana”.
Il Pontefice prosegue le sue catechesi del mercoledì e, durante l’udienza generale di questa mattina in Piazza San Pietro, incentra la sua riflessione su San Daniele Comboni, apostolo per l’Africa e profeta della missione, che operò “in un contesto caratterizzato dall’orrore della schiavitù, di cui era testimone”, sottolinea Bergoglio. “La schiavitù ‘cosifica’ l’uomo, il cui valore si riduce all’essere utile a qualcuno o a qualcosa – prosegue il Papa –. Ma Gesù, Dio fatto uomo, ha elevato la dignità di ogni essere umano e ha smascherato la falsità della schiavitù”. Comboni, afferma il Papa, “prese consapevolezza del male della schiavitù; capì, inoltre, che la schiavitù sociale si radica in una schiavitù più profonda, quella del cuore, quella del peccato, dalla quale il Signore ci libera”. Francesco lancia poi un appello: “Da cristiani, dunque, siamo chiamati a combattere contro ogni forma di schiavitù. Purtroppo, però, la schiavitù, così come il colonialismo, non è un ricordo del passato – sottolinea ancora – Nell’Africa tanto amata da Comboni, oggi dilaniata da molti conflitti, dopo quello politico, si è scatenato un ‘colonialismo economico’, altrettanto schiavizzante. È un dramma davanti al quale il mondo economicamente più progredito chiude spesso gli occhi, le orecchie e la bocca”. Il Pontefice rinnova dunque il suo appello: “Basta soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”.
Leggi anche altre notizie su Nova News
Seguici sui canali social di Nova News su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram