La sorella del leader della Corea del Nord Kim Jong-un, Kim Yo-jong, ha rivolto un avvertimento all’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, tramite una nota ufficiale nella sua veste di primo vicedirettore del dipartimento del Fronte Unito del Partito del lavoro nordcoreano. “Un consiglio alla nuova amministrazione degli Stati Uniti, intenta a diffondere l’odore di polvere da sparo sulla nostra terra da oltreoceano“, recita la nota, rilanciata dai media di Stato nordcoreani. “Se vuole continuare a dormire pacifico per i prossimi quattro anni, (il presidente Usa) farà bene a evitare di piantar grane sin dai primi passi“. La nota di Kim Yo-jong segue la conferma da parte della portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, che l’amministrazione Biden ha tentato contatti con la Corea del Nord sin dal mese scorso. “La diplomazia è sempre il nostro obiettivo. Il nostro obiettivo è ridurre il rischio di escalation, ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta”, ha detto Psaki ieri, 15 marzo.
L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden tenta di aprire un canale di dialogo con la Corea del Nord sin dal metà febbraio, ma sinora non ha ricevuto alcuna risposta da Pyongyang, Lo ha dichiarato domenica 14 marzo, una fonte governativa anonima citata dalla stampa Usa. “Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta da Pyongyang. Da oltre un anno non c’è dialogo attivo con la Corea del Nord, nonostante molteplici tentativi degli Stati Uniti di allacciare un contatto”, ha affermato la fonte. L’amministrazione Biden resta ufficialmente impegnata in una “approfondita” revisione della politica Usa nei confronti di Pyongyang. Tale revisione include “tutte le opzioni a disposizione per far fronte alla crescente minaccia posta dalla Corea del Nord”, ha spiegato la fonte, secondo cui l’amministrazione in carica ha “ascolto attentamente le idee” degli alleati degli Stati Uniti nella regione – in particolare Corea del Sud e Giappone – anche tramite un confronto trilaterale.
Il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, incontrerà i segretari di Stato e Difesa degli Stati Uniti questa settimana, per tentare di rilanciare i colloqui sulla denuclearizzazione tra i due Paesi alleati e la Corea del Nord. Lo riferisce la stampa sudcoreana, secondo cui Seul punta a sollecitare una accelerazione della “revisione strategica” della politica nordcoreana intrapresa dalla Casa Bianca. Il governo Usa ha confermato ieri, 10 marzo, che il segretario di Stato, Antony Blinken, e quello della Difesa, Lloyd Austin, visiteranno Seul il 17 e 18 marzo prossimi, dopo una tappa di tre giorni in Giappone per una ministeriale nel formato “2+2” con gli omologhi di quel Paese. Moon intende incontrare di persona i due segretari Usa, e porre al centro del colloqui il rilancio del dialogo con la Corea del Nord. Blinken e Austin incontreranno anche i loro colleghi sudcoreani, un confronto che secondo una nota della presidenza sudcoreana “è simbolico di un rafforzamento dell’alleanza tra Corea e Stati Uniti, e accelererà gli sforzi del presidente Moon per la promozione del processo di pace coreano”.
Gli Stati Uniti sono impegnati a rivedere la loro politica nei confronti della Corea del Nord, e intendono fare uso degli strumenti più efficaci per rilanciare il processo di denuclearizzazione della Penisola Coreana. Intervistato dall’emittente “Nbc” il mese scorso, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha dichiarato che l’amministrazione del presidente Joe Biden si riserva di imporre nuove sanzioni a Pyongyang in coordinamento con gli alleati degli Stati Uniti, ma è anche pronta a concedere non meglio precisati “incentivi diplomatici” per spingere il Nord a compiere progressi verso la denuclearizzazione. Alla domanda se sia tempo di prendere atto della situazione sul campo, e riconoscere alla Corea del Nord lo status di potenza nucleare, Blinekn ha dichiarato che “quello che ci troviamo a gestire è un problema molto grave, che è peggiorato nel tempo. E sono il primo a riconoscere che il problema è peggiorato attraverso più amministrazioni”. Blinken ha spiegato che “la prima cosa che il presidente ci ha chiesto di fare è di rivedere la politica, per assicurarci di utilizzare gli strumenti più efficaci per far avanzare la denuclearizzazione”. Il segretario ha evitato di smentire o confermare la possibilità di un futuro incontro tra Biden e il leader nordcoreano Kim Jong-un. Blinken ha anche riferito che la sua prima visita estera sarà “probabilmente in Europa o in Asia, dai nostri alleati e partner più stretti”.
Blinken ha ribadito lo scorso 22 febbraio che la denuclearizzazione resta il principale obiettivo e focus della politica estera statunitense nella Penisola Coreana, ed ha reiterato l’intenzione di Washington di cooperare il più possibile con gli alleati e partner nella regione. Blinken ha menzionato la Corea del Nord nel corso di un intervento alla Conferenza sul disarmo sponsorizzata dalle Nazioni Unite. Nel corso del suo intervento, il segretario di Stato ha anche messo in guardia dai test balistici della Russia, ed ha ribadito la sollecitazione all’Iran ad attenersi alle linee dell’accordo sul nucleare del 2015. “Gli Stati Uniti restano determinati a garantire che l’Iran non si doti mai di un’arma nucleare. La diplomazia è il mezzo migliore per conseguire tale obiettivo”, ha dichiarato Blinken.
Il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price, ha sminuito il mese scorso le preoccupazioni espresse da alcuni analisti e giornalisti, in merito alla decisione dell’amministrazione del presidente Joe Biden di non tentare contatti con la Corea del Nord. Price ha affermato che l’amministrazione in carica non si preoccupa che l’assenza di contatti possa innescare eventuali provocazioni da parte di Pyongyang: “Saremmo più preoccupati dalla prospettiva di non coordinare strettamente le nostre iniziative con i nostri partner – in questo caso specifico, ovviamente, la Repubblica di Corea e il Giappone”, ha dichiarato il portavoce. Secondo Prince, “il rischio di muoversi troppo rapidamente, si tratti della questione dell’Iran o della Corea del Nord, è di non muoverci in maniera coordinata coi nostri alleati e partner”. L’amministrazione del presidente Usa Joe Biden ha espresso l’intenzione di rivedere interamente la politica dell’ex inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, nei confronti della Corea del Nord. Price ha dichiarato che il dipartimento di Stato sta rivedendo le proprie politiche concentrandosi sulle priorità di dare adeguato spazio alle istanze degli alleati, e “migliorare le vite delle persone della Corea del Nord e del Sud”, assieme all’impegno a conseguire la denuclearizzazione di Pyongyang. il portavoce non ha però fornito alcun dettaglio in merito ai potenziali nuovi indirizzi della politica Usa nei confronti della Penisola Coreana.
Leggi altre notizie su Nova News
Seguici su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram