La commissaria Simson a Nova: “L’Ue sostiene l’espansione del Corridoio meridionale del gas”

“Se nell'Unione ci sarà una richiesta di gas e in Azerbaigian e nel vicinato del Mar Caspio proseguirà la produzione, sono convinta che il gasdotto raddoppierà la sua capacità a partire dal 2027"

Kadri Simson

L’espansione del Corridoio meridionale del gas può contare sul sostegno dell’Ue nell’ambito del piano REPowerEU e del nuovo memorandum d’intesa sul partenariato strategico nel settore dell’energia siglato con l’Azerbaigian. È quanto affermato dalla commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, in un’intervista ad “Agenzia Nova”. “Se nell’Ue ci sarà una richiesta di gas e in Azerbaigian e nel vicinato del Mar Caspio proseguirà la produzione, sono convinta che il gasdotto raddoppierà la sua capacità a partire dal 2027, come previsto”, ha detto Simson. “I risultati della prima fase dei test di mercato del Tap, pubblicati pochi giorni fa, rappresentano un’importante pietra miliare verso l’ampliamento del Corridoio meridionale del gas. Il Tap attiverà ora il primo livello di espansione che prevede l’aggiunta di 1,2 miliardi di metri cubi di capacità aggiuntiva all’anno a partire del 2026. Questo è un segnale importante che ci sono le condizioni per una graduale espansione del Corridoio meridionale in linea con le esigenze del mercato”, ha aggiunto la commissaria. “Da parte dell’Ue, abbiamo anche mappato la domanda e conosciamo le interconnessioni che dovranno essere rafforzate. In Italia, ad esempio, è importante potenziare la rete di trasporto per aumentare i flussi dal Sud al Nord”, ha spiegato la commissaria. “Stiamo già supportando la Dorsale Adriatica e il metanodotto Mattagiola-Massafra. I due progetti sono inclusi nel quinto elenco di progetti di interesse comune dell’Ue, un fatto che consente loro di beneficiare di procedure di autorizzazione semplificate e del potenziale accesso ai finanziamenti europei nell’ambito del Connecting Europe Facility, il fondo dell’Ue istituito nel 2014 per gli investimenti infrastrutturali”, ha aggiunto la commissaria.

Secondo Simson, “l’Azerbaigian si è dimostrato un partner energetico affidabile e di fiducia per l’Unione europea” che ha deciso di investire “in questa cooperazione energetica a lungo termine. Il gas inviato attraverso il Corridoio meridionale del gas è stato fondamentale lo scorso anno per contribuire alla sicurezza, stabilità e diversificazione delle forniture energetiche all’Ue. Vogliamo basarci sui risultati positivi ottenuti finora per approfondire ulteriormente i nostri legami energetici”. “Le riunioni ministeriali a Baku della scorsa settimana sono state un’importante pietra miliare verso l’espansione del Corridoio meridionale del gas. La riunione del Consiglio consultivo ha dimostrato la forte determinazione di tutte le parti interessate coinvolte nel realizzare l’espansione entro il 2027. Vogliamo continuare a lavorare con l’Azerbaigian e tutte le parti interessate per accelerare il processo”, ha detto la commissaria. In questo contesto, l’Ue guarda anche con grande interesse a possibili progetti transcaspici e di cattura del metano. “Ma ovviamente la nostra collaborazione va oltre la fornitura di gas. L’Azerbaigian ha un forte potenziale rinnovabile non sfruttato. L’inaugurazione del primo Consiglio consultivo sulle energie verdi a Baku la scorsa settimana è uno sviluppo molto positivo e ci permetterà di approfondire la discussione sullo sviluppo dell’energia eolica e solare in Azerbaigian. L’Ue continuerà a sostenere le riforme e gli investimenti verdi che contribuiscono alla diversificazione economica, alla transizione energetica e all’interconnessione dell’Azerbaigian con l’Unione”, ha aggiunto Simson.

L’Unione europea, come indicato nel piano REPowerEU, nell’ultimo anno ha svolto molto lavoro su diversi fronti, con l’obiettivo di affrancarsi dalla dipendenza strategica dal gas russo. “Nel 2021 la Russia ha fornito il 45 per cento delle nostre importazioni di gas. I dati provvisori mostrano che questa quota si è dimezzata nel 2022, con il gas del gasdotto russo sceso a meno del 10 per cento delle nostre importazioni mensili negli ultimi mesi dello scorso anno”, ha detto Simson. “Abbiamo lavorato molto sulla diversificazione aumentando le importazioni, in particolare Gnl, da partner affidabili come Stati Uniti, Norvegia, Azerbaigian ed Egitto, tra gli altri. Abbiamo creato una politica comune di stoccaggio e ridotto in modo coordinato la domanda di gas. Abbiamo anche visto numeri record in termini di diffusione delle energie rinnovabili in Europa. Nel 2022, abbiamo aggiunto circa 50 gigawatt di nuova capacità che sta quasi raddoppiando la capacità aggiuntiva di energia rinnovabile, principalmente da eolico e solare”, ha aggiunto la commissaria. “Al momento stiamo lavorando anche all’acquisto congiunto di gas. Confido che nei prossimi mesi le aziende dell’Ue lavoreranno insieme per aggregare la domanda e attrarre forniture da fonti affidabili affinché l’Unione possa sfruttare il suo potere di mercato tutti insieme ed evitare che gli Stati membri superino le offerte a vicenda mentre ci avviciniamo alla prossima stagione di riempimento dei depositi di gas”, ha spiegato Simson.

L’attività europea a favore della diversificazione energetica riguarda, inoltre, anche diverse infrastrutture transfrontaliere. “L’Ue lavora da molti anni a una serie di progetti di infrastrutture energetiche transfrontaliere, volti a fornire una maggiore diversità di approvvigionamenti e fornitori di energia. I progetti di interesse comune finalizzati nell’ultimo decennio hanno garantito che gli Stati membri non siano più isolati. In effetti, lo scorso anno alcuni Paesi (Polonia, Bulgaria, Finlandia, Stati baltici e Romania) non sarebbero stati in grado di approvvigionarsi di tale varietà di forniture di gas alternative senza questi investimenti completati negli ultimi anni, spesso con il sostegno normativo e finanziario dell’Ue”, ha detto la commissaria. “La rete infrastrutturale del gas in Europa è resiliente e ben interconnessa. Alcuni Stati membri dell’Ue devono ancora finalizzare i progetti infrastrutturali in corso per diversificare le loro fonti e rotte dalla Russia. Una volta completati tutti i progetti di interesse comune sul gas in corso e quelli relativi al REPowerEU, i nostri Stati membri avranno accesso diretto o indiretto al mercato globale del Gnl e la maggior parte degli Stati membri avrà accesso ad almeno tre fonti di approvvigionamento o mercati globali del Gnl”, ha aggiunto la commissaria. “Ma i nostri investimenti vanno ben oltre il gas. C’è stato un numero crescente di interconnettori elettrici transfrontalieri, che sono stati fondamentali per aiutarci a integrare le energie rinnovabili nella rete. Come indicato nel piano REPowerEU, sono necessari ulteriori 29 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nella rete elettrica entro il 2030 per renderla idonea a un maggiore utilizzo e produzione di elettricità. L’attuazione accelerata dei progetti di interesse comune sull’energia elettrica è fondamentale per un sistema sempre più interconnesso e con una quota maggiore di fonti rinnovabili”, ha concluso la commissaria europea.

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