L’applicazione di messaggistica crittografata Signal, che compete con WhatsApp, non è più funzionante in Cina, apparentemente a seguito di un blocco operato dalle autorità di quel Paese. Da ieri sera, 15 marzo, gli utenti di Signal hanno segnalato difficoltà nell’utilizzo dell’app in Cina senza l’aiuto di una rete privata virtuale (Vnp) che consente agli utenti di mascherare la propria posizione e accedere a servizi di comunicazione straniera vietati come Gmail e Twitter. In precedenza, non era necessario alcun software di questo tipo per accedere a Signal. Secondo “The Straits Times”, l’app risultava ancora disponibile sull’app store cinese di Apple questa mattina e l’app e il sito Web sembravano funzionare normalmente a Hong Kong. Non è chiaro se il blocco di Signal abbia carattere permanente. Signal è stato uno strumento popolare tra i dissidenti politici e i giornalisti cinesi per tentare di sottrarsi alla sorveglianza del governo cinese. In particolare, l’app ha guadagnato popolarità nell’ambito delle tensioni nello Xinjiang e agli abusi cinesi sulla popolazione degli uiguri.
La discussione aperta su argomenti delicati è vietata in Cina, dove la censura del governo è molto attiva. A febbraio, Pechino ha bloccato la piattaforma di social media Clubhouse dopo che quest’ultimo aveva brevemente offerto un canale per il dibattito aperto su questioni politiche. Signal ha registrato un aumento dei download in tutto il mondo dopo il 6 gennaio, quando WhatsApp ha aggiornato i suoi termini sulla privacy, riservandosi il diritto di condividere i dati dell’utente, inclusi posizione e numero di telefono, con il suo genitore Facebook e unità come Instagram e Messenger. Secondo la società di dati Sensor Tower, Signal è stato scaricato quasi 510 mila volte su iOS in Cina ed è stato scaricato 100 milioni di volte in tutto il mondo su App Store e Google Play insieme.
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