La Cina avverte Australia e Giappone: no a “blocchi militari” nell’Indo-Pacifico

La “regione Asia-Pacifico non necessita di blocchi militari” e la Cina ritiene che i legami di cooperazione non dovrebbero ledere gli interessi di terze parti. Lo ha dichiarato durante la conferenza stampa odierna il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian, dopo il patto di sicurezza siglato dai primi ministri di Australia e Giappone, Anthony Albanese e Fumio Kishida. “Gli attori regionali manterranno massima allerta e si opporranno a qualsiasi atto che minacci la pace e la stabilità regionali”, ha detto Zhao, secondo cui “gli scambi bilaterali e la cooperazione devono favorire la comprensione e la fiducia reciproche tra i Paesi rivieraschi, la pace e la stabilità regionali, piuttosto che prendere di mira terze parti o minare i loro interessi”.

I primi ministri del Giappone e dell’Australia, Fumio Kishida e Anthony Albanese, hanno siglato il 22 ottobre a Perth una dichiarazione congiunta sulla cooperazione in materia di sicurezza. Il documento prevede per la prima volta dopo 15 anni anche un impegno ad approfondire – sempre in tema di sicurezza – le relazioni trilaterali con gli Stati Uniti, in linea con la crescente attenzione sulla strategia che la Cina sta portando avanti per aumentare la sua presenza nella regione indo-pacifica. Le parti si impegnano a collaborare per scoraggiare “l’aggressione e i comportamenti che minano le regole e le norme internazionali”. Nei prossimi dieci anni, si legge nel testo, Australia e Giappone intensificheranno gli sforzi strategici “a tutti i livelli”, grazie a vertici annuali tra i rispettivi leader, incontri tra i ministri degli Esteri e della Difesa, occasioni di dialogo tra alti funzionari, cooperazione tra le intelligence.

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