La compagnia energetica statale brasiliana Petrobras ha annunciato che rivedrà il piano di dismissioni di tutte le attività non collegate all’estrazione petrolifera da giacimenti pre-sal ad alte profondità. La rivalutazione verrà fatta nell’ambito della nuova pianificazione energetica dell’azienda. Lo scorso primo marzo il ministero della Miniere e dell’Energia del Brasile aveva inviato una circolare alla compagnia energetica statale Petrobras chiedendo la sospensione per 90 giorni di tutte le vendite di asset in corso.
La richiesta di sospensione delle vendite seguiva la pubblicazione, lo scorso 24 febbraio, di un decreto firmato dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva e dal ministro dell’Energia, Alexandre Silveira, in cui si aggiornava la composizione e si stabilivano nuovi compiti per il Consiglio nazionale della politica mineraria (Cnpm). L’organismo presenterà nel corso dei prossimi mesi una riformulazione di politiche sostenibili per i vari comparti che compongono il settore minerario, tra cui l’integrazione dell’estrazione mineraria con la strategia nazionale di transizione energetica, le aste per le concessioni minerarie, la messa in sicurezza delle dighe e la preparazione del Piano nazionale minerario (Pnm). In vista della definizioni di nuove politiche viene chiesto a Petrobras di sospendere le vendite in corso.
Dal 2019 sotto l’influenza del governo Bolsonaro la Petrobras ha avviato un processo di dismissione di tutte le attività non collegate all’estrazione petrolifera da giacimenti pre-sal ad alte profondità. In quest’ambito sono stati venduti oleodotti, società di distribuzione e raffinerie. Sin dalla campagna elettorale l’allora candidato Lula ha sempre affermato di voler fermare le dismissioni. In queste ore il governo ha anche affermato di essere pronto a rivedere la politica di distribuzione dei dividendi che aveva garantito maggiori guadagni per gli azionisti e minori reinvestimenti dei proventi. Tanto che nel 2022 Petrobras è stata le seconda compagnia al mondo per distribuzione di dividendi.
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