United Overseas Bank (Uob), una delle principali banche di Singapore, ha deciso di interrompere le relazioni con le controparti a Myanmar, una decisione che potrebbe limitare significativamente l’accesso del governo militare birmano al sistema della finanza globale. In una nota confidenziale inviata alle banche del Myanmar la scorsa settimana, Uob ha anticipato il blocco dei pagamenti in entrata e in uscita da conti birmani, consentendo di movimentare fondi solo tra conti all’interno della banca stessa. Uob ha annunciato anche vincoli significativi alle transazioni tramite Visa e Mastercard per individui e banche birmani. La banca di Singapore chiuderà infine i conti “nostro” di banche birmane presso la sua filiale di Hong Kong: si tratta di conti in valuta estera detenuti da banche straniere presso controparti all’estero per facilitare il commercio.
Uob è notoriamente la banca estera più utilizzata dai generali, le grandi aziende e i privati più facoltosi del Myanmar, così come da molte organizzazioni e investitori internazionali che operano in quel Paese, specie se gestiscono le operazioni locali da Singapore. La stretta, senza precedenti per una istituzione finanziaria di Singapore, sarebbe l’effetto delle pressioni degli Stati Uniti sulla città-Stato affinché contribuisca a ostacolare le operazioni finanziarie internazionali della giunta birmana. Le restrizioni riflettono anche i costi crescenti legati alla conduzione di affari con le autorità militari birmane e i relativi rischi di natura reputazionale.
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