L’Armenia chiede al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di inviare delle forze di pace nel Nagorno-Karabakh. Lo ha chiesto ufficialmente il ministro degli Affari esteri armeno Ararat Mirzoyan durante una sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La richiesta di Erevan è di costituire delle forze di mantenimento della pace sotto mandato delle Nazioni Unite per mantenere la sicurezza e la stabilità nel Nagorno-Karabakh. Mirzoyan ha affermato che l’intensità e la crudeltà dell’ultimo attacco dell’Azerbaigian contro il Nagorno-Karabakh rende chiaro che l’intenzione delle autorità di Baku è di completare la pulizia etnica della popolazione armena nella regione contesa.
La situazione resta tesa nella regione ma c’è la speranza di vedere presto dei progressi positivi in Karabakh, ha commentato il premier armeno Nikol Pashinyan durante una riunione di governo. L’auspicio del premier è che i residenti locali possano tornare presto nelle loro abitazioni e non siano costretti a lasciare la regione. Il 19 settembre, l’Azerbaigian ha lanciato un’operazione militare in Karabakh, definendola “un’operazione antiterrorismo” per ripristinare l’ordine costituzionale. Le autorità di Erevan hanno parlato, invece, di un’aggressione, affermando che non ci sono unità armate armene nel Nagorno-Karabakh. Il giorno successivo, il 20 settembre, grazie anche alla mediazione delle forze di pace russe, è stato raggiunto un accordo sul cessate il fuoco. Le condizioni della tregua prevedono, in particolare, il disarmo dei gruppi armati armeni e il ritiro degli armamenti dal Karabakh. Il 21 settembre, nella città azerbaigiana di Yevlakh, 100 chilometri a nord est di Stepanakert (per gli azerbaigiani Khankendi), si è tenuto un primo round di colloqui fra i rappresentanti degli armeni del Karabakh e una delegazione della presidenza di Baku dedicato all’integrazione della regione nel Paese caucasico
I rappresentanti dei separatisti armeni del Nagorno Karabakh si sono detti pronti a proseguire i colloqui di pace con l’Azerbaigian. “Le parti hanno sottolineato in particolare la necessità di discutere tutte le questioni esistenti in un ambiente pacifico e hanno espresso la loro disponibilità a proseguire gli incontri”, si legge in una nota dei rappresentanti dei separatisti. Anche l’ambasciata azera a Roma ha confermato: “L’incontro a Yevlakh, in Azerbaigian, con i rappresentanti dei residenti armeni del Karabakh per discutere la reintegrazione è avvenuto in un clima costruttivo e positivo”.
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