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Israele: Netanyahu ritarda la visita a Roma inseguito dalle proteste

Il volo è stato posticipato per consentire l’incontro tra Netanyahu e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, costretto a modificare il proprio programma di viaggio a causa delle proteste in corso in Israele contro la riforma della giustizia voluta dal governo

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Il volo del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, per Roma è stato posticipato di un’ora alle 14:00 (le 13:00 in Italia). Lo riferisce una nota dell’ufficio del primo ministro, precisando che il volo è stato posticipato per consentire l’incontro tra Netanyahu e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, costretto a modificare il proprio programma di viaggio (il suo arrivo era previsto ieri sera) a causa delle proteste in corso in Israele contro la riforma della giustizia voluta dal governo. Infatti, invece di incontrare i funzionari israeliani a Gerusalemme o al ministero della Difesa a Tel Aviv, Austin ha deciso di tenere gli incontri istituzionale presso la sede della Israel Aerospace Industries, adiacente all’aeroporto Ben Gurion. Da questa mattina, alcuni manifestanti hanno bloccato anche le strade intorno allo scalo aereo internazionale di Tel Aviv, circostanza che però sarebbe ininfluente per la partenza di Netanyahu che solitamente arriva in aeroporto in elicottero. E intanto la traduttrice Olga Dalia Padoa, che avrebbe dovuto fare da interprete a Netanyahu nel suo intervento in programma oggi alla sinagoga di Roma, ha rifiutato l’incarico per protesta contro la “repressione della libertà” in Israele, come riferito dalla stessa traduttrice su Facebook.

Il rafforzamento delle relazioni bilaterali a livello diplomatico ed economico sarà l’obiettivo principale della visita di tre giorni a Roma del primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, atteso oggi pomeriggio, 9 marzo, in Italia, dove incontrerà domani il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. La difesa e l’energia potrebbero essere gli altri temi al centro dei colloqui. Per quanto riguarda l’energia negli incontri potranno essere discusse sia le collaborazioni in essere sia il tentativo dell’Europa di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento e le ipotesi, nel medio termine, di avvalersi del gas naturale israeliano – tramite gli impianti di liquefazione in Egitto o tramite il progetto del gasdotto Eastmed – per supplire parzialmente alla domanda. La guerra in Ucraina e le ripercussioni sulla sicurezza alimentare globale saranno tra gli altri temi affrontati nei colloqui, oltre a quello dell’antisemitismo. A tal proposito, nel gennaio 2020 il Consiglio dei ministri italiano ha adottato ufficialmente la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (Ihra). La visita di Netanyahu a Roma sarà seguita dal viaggio in Israele e a Ramallah del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, a partire da domenica 12 marzo.

Domani, venerdì 10 marzo, Netanyahu incontrerà il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso, a Palazzo Piacentini in occasione del Forum economico per le imprese. A seguire, il presidente del Consiglio Meloni riceverà il capo dell’esecutivo israeliano per un pranzo ufficiale a Palazzo Chigi, dove al termine sono previste dichiarazioni alla stampa. Dopo il suo arrivo a Roma, atteso oggi, 9 marzo, Netanyahu incontrerà in serata in forma privata la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, la presidente Ucei, Noemi Di Segni, e il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, all’interno del Tempio spagnolo di Roma. La visita a Roma del primo ministro di Israele e della moglie Sara giunge mentre nello Stato ebraico parte della popolazione protesta contro la controversa riforma della giustizia. Sulla scia delle proteste in corso in Israele, in concomitanza con la permanenza a Roma di Netanyahu, domani è prevista a piazza Santi Apostoli una manifestazione a favore della democrazia, organizzata dal gruppo indipendente “Liberi cittadini israeliani”.

Le relazioni bilaterali tra Israele e Italia risalgono a 70 anni fa e da allora hanno registrato una costante crescita, sia in ambito politico che economico e culturale. La consistenza dei rapporti bilaterali si manifesta con una crescente presenza di aziende italiane in Israele, iniziative culturali di rilievo, una crescita dei flussi turistici, un crescente interscambio commerciale e frequenti visite a livello politico e istituzionale. Italia e Israele vantano anche una solida cooperazione scientifica e tecnologica. Queste eccezionali e profonde relazioni si basano sui tradizionali rapporti tra le comunità accademiche e scientifiche dei due Paesi e sono promosse e sostenute dai due governi con una serie di programmi e iniziative, definiti sulla base dell’Accordo bilaterale di cooperazione nel campo della ricerca e dello sviluppo industriale, scientifico e tecnologico del 2000, che consentono di essere molto visibili ed efficaci nella promozione del sistema scientifico e industriale italiano, in particolare nei settori hi-tech che sono in Israele estremamente dinamici grazie a un ecosistema di innovazione che è tra i più avanzati e finanziati al mondo.

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