Un ruolo maggiore dell’Italia nel quadro della lotta al terrorismo e della difesa in vista della guida italiana della missione Nato in Iraq. È questo il tema principale della visita di oggi in Italia di una delegazione del governo iracheno, guidata dal primo ministro, Mustafa al Kadhimi. Al centro degli incontri anche le prospettive di rafforzamento del partenariato bilaterale nell’ambito degli investimenti e della cultura. Il primo ministro iracheno ha incontrato questa mattina il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e papa Francesco, mentre il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, ha ricevuto l’omologo iracheno, Jumaah Enad. Da parte sua, la viceministra degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Marina Sereni, ha incontrato il sottosegretario per gli Affari esteri dell’Iraq, Nizar Issa al Khairullah.
Difesa: Italia pronta a contribuire alla stabilità dell’Iraq
“Siamo pronti ad adattare il nostro contributo alle future necessità che dovessero emergere dall’evoluzione della situazione sul terreno, sempre in sintonia con le esigenze delle istituzioni irachene”. Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, durante l’incontro con l’omologo iracheno, Jumaah Enad, svolto oggi a Palazzo Esercito, al quale ha preso parte anche dall’ambasciatore d’Italia in Iraq, Bruno Antonio Pasquino. I due ministri si sono confrontati sui rapporti bilaterali, sul contributo della Difesa italiana alla stabilità dell’Iraq e sulla cooperazione industriale. “Per l’Italia il rapporto con l’Iraq e il suo popolo ha una elevata valenza. Una relazione di reciproca amicizia, che ha come obiettivo comune la prosperità e la stabilità del Paese”, ha aggiunto Guerini, ribadendo la volontà dell’Italia di rafforzare la cooperazione con l’Iraq, sottolineando che ciò permetterà di individuare con puntualità ed efficacia nuovi ambiti di cooperazione nella dimensione militare, industriale ed in altri settori della società civile. “La nostra presenza in Iraq, fin quando benvenuta dal popolo iracheno, non è in discussione” ha affermato Guerini, il quale ha confermato la disponibilità dell’Italia a continuare e rafforzare le attività addestrative delle Forze di sicurezza irachene, con il contributo dell’Arma dei Carabinieri, nella più ampia cornice della partecipazione nazionale alla missione della Nato in Iraq (NM-I), di cui l’Italia assumerà la guida nel 2022.

Al Kadhimi incontra Draghi: focus su lotta al terrorismo
In occasione dell’incontro con il presidente del Consiglio italiano, il primo ministro iracheno ha affermato che l’Iraq si aspetta un “ruolo maggiore dell’Italia nella prossima fase” nel quadro della lotta al terrorismo”. “Al Kadhimi ha espresso il proprio apprezzamento per il ruolo italiano all’interno della coalizione internazionale per combattere i gruppi terroristici dello Stato islamico e per il sostegno fornito alle forze irachena a tal proposito”, si legge nel comunicato stampa dell’esecutivo iracheno. Il primo ministro iracheno ha aggiunto: “L’Iraq è disposto ad ampliare la cooperazione militare con l’Italia, tra cui la formazione e lo sviluppo del lavoro nella lotta alla criminalità organizzata, al riciclaggio di denaro e ad altre attività vietate, beneficiando dell’esperienza (italiana) nel settore”. Inoltre, Al Kadhimi ha spiegato che “l’Iraq accoglie con favore un ruolo maggiore delle imprese italiane e degli investimenti nel Paese, soprattutto nel settore delle infrastrutture, oltre che l’accelerazione delle consultazioni in corso per il progetto dell’estensione della ferrovia Bassora-Turchia, che collega il porto di Al Faw”. Il capo dell’esecutivo di Baghdad ha accolto con favore “lo sviluppo della cooperazione con l’Italia nel settore della manutenzione delle dighe, nel settore petrolifero ed energetico, in ambito accademico, nel turismo e nelle antichità, oltre alla volontà dell’Iraq di attivare un collegamento aereo tra Baghdad e Roma”.
La visita a papa Francesco: cristiani in Iraq al centro del colloquio
Durante l’incontro tra Papa Francesco e Al Kadhimi si è parlato “della storica visita di Papa Francesco in Iraq e i momenti di unità vissuti dagli iracheni, e ci si è soffermati sull’importanza della promozione della cultura del dialogo nazionale per favorire la stabilità e il processo di ricostruzione del Paese”. Nel corso del colloquio “è stata inoltre rilevata l’importanza di tutelare la presenza storica dei cristiani nel Paese con adeguate misure legali e il significativo contributo che essi possono apportare al bene comune, evidenziando la necessità di garantire loro gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini”.
Altro tema importante nell’ambito della cooperazione tra Italia e Iraq è l’attivo sostegno italiano alla conservazione e al ripristino del patrimonio archeologico iracheno. “L’Italia negli ultimi 20 anni ha sempre sostenuto molto attivamente il patrimonio culturale iracheno, minacciato dalla crisi economica delle sanzioni e, quindi, da drammatici eventi bellici, vecchi e nuovi”, ha detto ad “Agenzia Nova” Massimo Vidale, professore all’Università di Padova, a capo di una missione archeologica italiana attiva presso il sito patrimonio Unesco di Hatra, nel governatorato iracheno di Ninive. “I progetti sono stati molti, promossi dal Miur, dal Mibac e da varie agenzie italiane e internazionali”, ha aggiunto Vidale.
Il tema degli investimenti è invece stato al centro dell’incontro tra la viceministra Sereni e il sottosegretario per gli Affari esteri dell’Iraq Al Khairullah. Una nota della Farnesina ha riferito che il colloquio ha riguardato le prospettive di rafforzamento del partenariato bilaterale, attraverso l’intensificazione dei contatti a livello politico e il rilancio della collaborazione economica, commerciale e culturale. “Guardiamo con favore alle riforme economiche in atto in Iraq, auspicando che esse possano favorire maggiori investimenti”, ha detto la viceministra.
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