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Iraq: i cristiani della Piana di Ninive attendono la visita ufficiale di Papa Francesco

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Proseguono in Iraq i preparativi per l’imminente e storica visita di papa Francesco prevista dal 5 all’8 marzo in quello che è il primo viaggio di un pontefice della Chiesa cattolica nel Paese. In rete stanno circolando video che mostrano i preparativi della comunità cristiana per accogliere il santo padre. Il canale Facebook dei cattolici iracheni della Piana di Ninive “O Live” ha pubblicato numerosi filmati in cui vengono documentati le iniziative di parrocchie e studenti. In uno in particolare, un gruppo di giovani prepara il canto di accoglienza che verrà recitato all’arrivo del Papa a Qaraqosh, città a maggioranza cristiana della Piana di Ninive tra le più colpite dalle violenze dello Stato islamico tra il 2014 e il 2017. Il testo recita: “Benvenuto Santo padre. Santo padre ti amiamo. Santo padre porta pace”. Proprio a Qaraqosh, domenica 7 marzo il Papa si recherà nella chiesa dell’Immacolata concezione da dove reciterà la preghiera mariana dell’Angelus. In un’intervista diffusa da “Aiuto alla Chiesa che soffre”, padre George Jahola, parroco di Qaraqosh, afferma: “Questa visita ha un grande significato, avrà un’impronta molto importante per i cristiani, ma anche per la popolazione irachena”. Padre Jahola, tra gli organizzatori della visita, ha ricordato che la comunità cristiana si è ristabilita nella città solo al termine della lunga occupazione dello Stato Islamico.


La piana di Ninive è il cuore storico cristiano dell’Iraq, dove le comunità sono fatte risalire alla predicazione dell’apostolo San Tommaso intorno al 35 d.C. In base alla tradizione San Tommaso insieme a San Giuda risiedevano nella città di Erbil, nell’attuale Kurdistan, da cui predicavano alla popolazione locale. La capitale della regione autonoma del Kurdistan e la vicina enclave cristiana di Ankawa hanno ospitato decine di migliaia di cristiani e altre minoranze religiose costrette a sfuggire alle atrocità dello Stato Islamico. In Iraq i caldei rappresentano la maggioranza dei fedeli cattolici cristiani, mentre sono presenti anche comunità appartenenti alle chiese non in comunione con Roma come la Chiesa assira d’Oriente e comunità cristiane di origine arabe e armene.

Il Papa in Iraq: il programma della Santa Sede

Secondo il programma diffuso nei giorni scorsi dalla Santa Sede, l’arrivo del Papa è previsto per il 5 marzo all’aeroporto di Baghdad dove sarà accolto dal primo ministro, Mustafa al Kadhimi, a cui farà seguito la cerimonia ufficiale di benvenuto presso il palazzo presidenziale. Nella cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora della Salvezza di Baghdad il Papa incontrerà vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi e catechisti. La cattedrale è stata il luogo di un massacro nel 2010 costato la vita a 58 persone rivendicato da al Qaeda. La Santa messa si terrà invece presso la cattedrale cattolica caldea di San Giuseppe. Il 6 marzo, secondo giorno della visita nel Paese arabo, papa Francesco si dirigerà nella città simbolo dell’islam sciita Najaf, dove incontrerà il grande ayatollah, Ali al Sistani, principale autorità sciita dell’Iraq. La visita a Najaf rappresenta una delle tappe più importante dal punto di vista del dialogo interreligioso e si mostra in continuità con lo storico viaggio di Francesco negli Emirati, avvenuto nel febbraio 2019, dove venne siglò insieme all’imam di Al Ahzar, più autorità dell’Islam sunnita, Ahmed al Tayeb il Documento sulla fratellanza umana. Najaf è insieme a Karbala uno dei principali luoghi santi dell’Islam sciita e luogo di pellegrinaggio di milioni di pellegrini provenienti soprattutto dal vicino Iran.

In direzione nord, Papa Francesco si recherà il 7 marzo a Erbil, nel Kurdistan iracheno, incontrerà le comunità cristiane della Piana di Ninive, cuore dell’autoproclamato dello Stato Islamico nel 2014 fino alla sua liberazione nel dicembre 2017. Da Erbil, il Papa si muoverà verso Mosul dove terrà una preghiera di suffragio per le vittime della guerra presso Hosh al Bieaa, la piazza della chiesa. Nella stessa mattinata, il pontefice si recherà in elicottero nella città assira di Qaraqosh, nella piana di Ninive dove si trasferirà nella chiesa dell’Immacolata concezione per la visita alla comunità locale, a cui rivolgerà un discorso, per poi recitare la preghiera mariana dell’Angelus. Al termine, nel pomeriggio, il Papa farà ritorno a Erbil per celebrare la santa messa che presiederà nello stadio “Franso Hariri”. In serata, è previsto il rientro a Baghdad, da cui Papa Francesco, lunedì mattina, ripartirà per Roma al termine della cerimonia di congedo.

La Chiesa caldea, la più importante per presenza sul territorio, è una chiesa cattolica patriarcale di rito orientale con comunità in Medio Oriente, Europa, Oceania ed America settentrionale ed è anche il ramo della. Il primate della chiesa cattolica caldea, attualmente il cardinale Louis Raphael I Sako, è il patriarca di Babilonia che ha sede a Baghdad. Nel luglio 2014 i jihadisti del sedicente “califfo” Abu Bakr al Baghdadi hanno conquistato Mosul e sono dilagati nell’Iraq settentrionale. Una delle vittime è stata la comunità cristiana caldea della provincia di Ninive: duecentomila persone sono state costrette alla fuga nelle regioni confinanti sotto il controllo dei Peshmerga curdi. Molti di loro hanno scelto come nuova residenza la periferia di Erbil, capitale della regione autonoma del Kurdistan, dove hanno creato propri campi. Circa 15 anni fa i cristiani in Iraq erano circa 1,5 milioni, concentrati soprattutto nella Piana di Ninive, nella provincia di Mosul, mentre oggi si sono ridotti a circa 300 mila di cui due terzi rifugiati nel Kurdistan iracheno.

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