Iran, attivisti contro Khamenei: “Fa il lavaggio del cervello alle bambine” – video

"Mi ricorda la mia infanzia” ha scritto su Twitter l'attivista dell'opposizione e giornalista Masih Alinejad, che da anni vive fuori dal Paese

Gli attivisti per i diritti umani hanno duramente criticato la partecipazione della guida iraniana, Ali Khamanei, a un evento per celebrare la vestizione con l’hijab, il velo obbligatorio nella Repubblica islamica, di centinaia di bambine di età non superiore ai 13 anni. “Il dittatore dell’Iran sta facendo il lavaggio del cervello alle bambine. Mi ricorda la mia infanzia”, ha scritto su Twitter l’attivista dell’opposizione e giornalista Masih Alinejad, che da anni vive fuori dal Paese.


La donna, che ha recentemente subito un tentativo di omicidio, ha accusato il regime di Teheran di “prendere in ostaggio le donne dall’età di sette anni”, invitando la Comunità internazionale a intraprendere un’azione energica contro ciò che ha descritto come “abuso sui minori”. Secondo l’emittente televisiva panaraba “Al Arabiya”, il regime iraniano sta tentando di mostrare Khamenei come “un leader popolare”, ma per le strade giovani uomini e donne strappano le sue foto e incendiano i simboli della rivoluzione islamica del 1979, per protestare contro l’oppressione esercitata dagli ayatollah divenuta per molti insostenibile.

Intanto, le autorità iraniane starebbero pensando di far rispettare l’obbligo per le donne di indossare il velo tramite un sistema di videosorveglianza. Secondo il quotidiano iraniano “Etemad”, la commissione parlamentare per la giustizia vuole espandere la portata del sistema di video-monitoraggio già utilizzato nel traffico stradale. In caso di violazioni, le donne saranno avvertite in un primo momento tramite sms e, in caso di recidiva, subiranno sanzioni come la sospensione da incarichi di pubblica utilità, l’obbligo di corsi di rieducazione, il divieto di espatrio, limitazioni lavorative e multe. Da mesi ormai gli agenti della polizia morale iraniana, incaricati di vigilare sull’obbligo di velo, sono quasi del tutto scomparsi dalle strade della Repubblica islamica. Molte donne nelle grandi città iraniane non indossano più l’hijab. L’Iran è teatro di proteste da quando Mahsa Amini, una curda iraniana di 22 anni, è morta lo scorso 16 settembre dopo il suo arresto a Teheran da parte della polizia morale, che l’accusava di aver infranto il codice di abbigliamento che impone alle donne di portare il velo. Più di 400 manifestanti hanno perso la vita nella repressione delle proteste da parte delle forze di sicurezza, secondo le più recenti statistiche fornite dalle organizzazioni non governative per i diritti umani.

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