Questa mattina, il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amirabdollahian, ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo dell’Arabia Saudita, Faisal bin Farhan al Saud, con il quale ha concordato un incontro “alla prima occasione possibile” per discutere della riapertura delle rispettive ambasciate. Amirabdollahian, inoltre, hanno parlato delle prossime tappe della normalizzazione delle relazioni, avviata grazie all’accordo del 10 marzo, firmato con la mediazione della Cina. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana “Tasnim”, secondo cui il ministro degli Esteri iraniano si è compiaciuto del ripristino delle relazioni concordato, esprimendo la disponibilità di Teheran a espandere e rafforzare i rapporti con Riad. Da parte sua, Faisal bin Farhan ha sottolineato l’esigenza di un incontro a breve e l’importanza della riapertura delle ambasciate e dei consolati generali. Infine, i due si sono scambiati gli auguri per l’inizio del mese sacro di Ramadan.
Lo scorso 10 marzo, Iran e Arabia Saudita hanno firmato una dichiarazione insieme alla Cina che prevede un percorso di ripresa delle relazioni diplomatiche sospese dal 2016. Il riavvicinamento tra Teheran e Riad segue anni di tensioni che si sono riversate in tutto il Medio Oriente, in particolare nello Yemen, dove il conflitto tra il governo sostenuto dai sauditi e i ribelli sciiti Houthi alleati dell’Iran prosegue dal 2015 e ha provocato una delle crisi umanitarie più gravi al mondo.
I dettagli esatti dell’accordo non sono stati resi pubblici, ma la dichiarazione congiunta del 10 marzo precisa che l’intesa prevede “il rispetto della sovranità degli Stati e la non ingerenza negli affari interni”. L’Iran e l’Arabia Saudita avevano tenuto precedenti cicli di colloqui in Iraq e Oman. L’accordo, tuttavia, è stato raggiunto in Cina, alla presenza del direttore dell’Ufficio della Commissione centrale per gli Affari esteri del Partito comunista cinese, Wang Yi, che ha condotto le negoziazioni tra le due delegazioni guidate dal segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell’Iran, ammiraglio Ali Shamkhani, e dal consigliere per la sicurezza nazionale saudita, Musaad bin Mohammed al Aiban.
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