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L’ingresso del gruppo cinese Cosco nel terminale di Amburgo potrebbe saltare

A ottobre del 2022, al termine di un acceso dibattito all'interno del proprio esecutivo, il cancelliere Olaf Scholz riuscì a far passare l'intesa puntando sul fatto che Tollerort non era un'infrastruttura critica, ma soltanto uno dei terminali del porto di Amburgo

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Potrebbe saltare l’ingresso del gruppo statale per la logistica e le spedizioni cinese Cosco nel terminale di Tollerort, parte del porto di Amburgo. Dall’inizio del 2023, questa infrastruttura è infatti classificata come “critica” dall’Ufficio federale per la sicurezza informatica (Bsi). È quanto rivelato da un’inchiesta condotta dalle emittenti radiotelevisive “Ndr” e “Wdr” con il quotidiano “Sueddeutsche Zeitung”. La classificazione non significa che l’acquisizione da parte di Cosco di una quota del 24,9 per cento nel terminale di Tollerort sia ora automaticamente interdetta. La questione è se il governo federale intenda approvare l’accordo con l’azienda. A ottobre del 2022, al termine di un acceso dibattito all’interno del proprio esecutivo, il cancelliere Olaf Scholz riuscì a far passare l’intesa puntando sul fatto che Tollerort non era un’infrastruttura critica, ma soltanto uno dei terminali del porto di Amburgo. La Cina non avrebbe quindi ottenuto alcuna influenza che potesse mettere a repentaglio la sicurezza del principale scalo portuale della Germania. Ora, l’intervento del Bsi potrebbe modificare radicalmente la situazione. Intanto, la società che gestisce il porto di Amburgo, Hamburger Hafen und Logistik (Hhla), preme affinché Cosco entri nel terminale di Tollerort. La società ha comunicato di aver adempiuto a tutte le condizioni necessarie e di attendere soltanto un riscontro da parte del ministero dell’Economia e della Protezione del clima. A ottobre dello scorso anno, l’esecutivo tedescoaveva autorizzato l’operazione con la riduzione della quota di Cosco dal previsto 35 per cento al 24,9 per cento. In tal modo, il governo federale ha inteso sottrarre al gruppo cinese la minoranza di blocco in Hhla, al fine di impedirle di esercitare qualsiasi influenza.


Nel frattempo, l’esecutivo guidato da Scholz sta elaborando la strategia nei confronti della Cina, la prima nella storia della Germania. Secondo i principali esponenti dei Verdi nel governo federale, Robert Habeck e Annalena Baerbock, ministri rispettivamente dell’Economia e Protezione del clima e degli Esteri, i rapporti tra Germania e Cina dovrebbero essere impostati su un maggiore rigore, anche per evitare il rischio di dipendenze unilaterali. In questa prospettiva, Pechino non dovrebbe essere più considerata soltanto come uno dei partner economici e commerciali più importanti, ma “sempre più” come un avversario e un possibile rischio per la sicurezza. Nella bozza della strategia per la Cina redatta dal ministero degli Esteri tedesco, questo approccio si riassume in “più valori, meno economia”. Inoltre, il dicastero evidenzia come, nei settori industriali strategici, Germania e Ue “non dovrebbero diventare dipendenti dai progressi tecnologici di Paesi terzi che non condividono i nostri valori”. La posizione del dicastero di Baerbock diverge da quella della Cancelleria, che vorrebbe impostare la nuova politica tedesca per la Cina su “linee guida più generali”, marginalizzando i fronti di attrito. La strategia per la Cina dovrebbe essere discussa da Baerbock durante la sua visita odierna a Pechino, dove incontrerà il ministro degli Esteri cinese Qin Gang. Come nota l’emittente radiotelevisiva “Ard”, non è noto se la questione dell’ingresso di Cosco nel terminale di Tollerort sarà oggetto dei colloqui.

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