Oltre 500 consoli onorari in diversi Paesi sono coinvolti in procedimenti penali e scandali e alcuni di loro sono o sono stati trafficanti d’armi, droga e opere d’arte, autori di reati sessuali, omicidi, truffe, riciclaggio di denaro e corruzione. Sul totale, i condannati durante l’esercizio del mandato sono 57. È quanto rivela l’inchiesta “Shadow Diplomats”, condotta dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (Icij) e dalla piattaforma statunitense ProPublica.
In particolare, consoli onorari hanno lavorato come mediatori per il partito sciita libanese Hezbollah, classificato come organizzazione terroristica da diversi Stati. Gruppi criminali ed estremisti possono infatti avvantaggiarsi nei loro traffici dell’immunità e degli altri privilegi riconosciuti a questi diplomatici che, in cambio, ricevono compensi in denaro dai loro interlocutori. Tuttavia, l’immunità di un console onorario è più limitata di quella di un diplomatico di carriera. Nonostante ciò, i consoli onorari approfittano spesso delle zone grigie nel diritto internazionale per invocare un’immunità completa. Molti sono uomini e donne d’affari, divenuti di fatto lobbisti dello Stato da cui hanno ottenuto l’incarico. Allo stesso tempo, si è sviluppato un fiorente mercato in cui la carica di console onorario può essere venduta e acquistata.
In questo contesto, consoli onorari hanno nascosto denaro e droga nei loro uffici o hanno evitato perquisizioni, arresti e udienze in tribunale invocando l’immunità, mentre altri hanno rilasciato visti per sospetti terroristi e capi della criminalità organizzata oppure sono stati attivi nel traffico di armi. Un ex console onorario in Egitto ha trafugato dal Paese 21 mila reperti archeologici, mentre quello di un altro Stato ha utilizzato i propri contatti per facilitare l’acquisto di elicotteri da combattimento e missili da parte della giunta militare del Myanmar. Nella Macedonia del Nord, due consoli onorari hanno permesso che i loro uffici fossero usati come base per un’operazione dell’intelligence russa, mirante a ostacolare l’allargamento della Nato. Circa 30 consoli onorari sono poi stati inseriti negli elenchi delle sanzioni di diversi Stati contro la Russia per l’annessione della Crimea e l’invasione dell’Ucraina. Altri consoli onorari erano già in stato di accusa quando hanno ricevuto la nomina, ma la maggior parte si è resa responsabile di attività illecite dopo aver assunto l’incarico.
Leggi anche altre notizie su Nova News
Seguici sui canali social di Nova News su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram