Il numero dei reati registrati in Giappone nel corso del 2022 è aumentato per la prima volta da vent’anni a questa parte. Lo certificano i dati ufficiali pubblicati oggi dall’Agenzia di polizia nazionale giapponese, che sembrano ricondurre l’aumento della criminalità a un incremento dei reati di strada, in corrispondenza con la rimozione delle restrizioni agli spostamenti legate alla pandemia di Covid-19.
Lo scorso anno le autorità giapponesi hanno registrato in tutto 601.389 incidenti rispondenti a fattispecie di reato, il 5,9 per cento in più rispetto al 2021, quando il tasso di criminalità nel Paese aveva toccato i minimi dal Secondo dopoguerra. In un sondaggio online effettuato lo scorso ottobre dall’Agenzia di polizia nazionale, il 67,1 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver avvertito un calo del livello di sicurezza pubblica nel Paese nell’arco dell’ultimo decennio. Tale orientamento dell’opinione pubblica potrebbe però riflettere il clamore suscitato dall’assassinio dell’ex primo ministro Shinzo Abe, lo scorso luglio, e alcuni accoltellamenti di alto profilo verificatisi negli ultimi anni, incluso quello all’esterno dell’Università di Tokyo a gennaio dello scorso anno.
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