Il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, in una intervista al “Sole 24 Ore” spiega come si procederà dopo la consegna delle relazioni da parte delle commissioni per la riforma fiscale: “Subito dopo l’approvazione della delega abbiamo insediato 13 commissioni perché formulassero una serie di proposte che sottoporrò al ministro Giorgetti e alla presidenza del Consiglio. I lavori verranno organizzati in tre step. Il primo sarà rappresentato dalla definizione dei provvedimenti che non richiedono copertura: penso a tutte le norme su procedimenti, calendario, dichiarazioni e versamenti. Ma anche ad accertamento, contenzioso e sanzioni”.
“Avremo poi – aggiunge – la necessità di verificare le risorse per vedere le norme che potremo mandare in vigore già dal 1° gennaio 2024. Il terzo e ultimo passo sarà rappresentato da quelle norme che richiederanno risorse più impegnative. Metteremo a disposizione i testi in modo che quando avremo le risorse potremo procedere. Poi con il direttore Ruffini si sta lavorando all’elaborazione dei Testi unici”. Sul fronte del concordato preventivo e della cooperative compliance: “Partiamo da un dato: oggi abbiamo un tax gap rilevantissimo, nonostante gli sforzi lodevoli dell’agenzia delle Entrate. Vogliamo lavorare ex ante, come suggerito anche da Ocse e Ue. Il concordato preventivo biennale per le imprese di minori dimensioni si fonda sui dati certi di cui dispone l’amministrazione finanziaria. Abbiamo la fatturazione elettronica, l’interoperabilità delle banche dati, l’intelligenza artificiale, abbiamo l’analisi predittiva: quindi siamo in grado di dire in modo millimetrico al contribuente qual è il suo reddito e fare una proposta che, non è uno sconto e non è un condono, ma è una fotografia puntuale del reddito”.
“Se il contribuente accetta – continua il ministro – quella sarà la base per due anni. Quindi, l’eventuale reddito aggiuntivo non sarà tassato”. Quanto alla cooperative compliance: “Vogliamo abbassare la soglia di ingresso sino ad arrivare a 100 milioni. Si apre un nuovo rapporto con il fisco: semplificazione negli interpelli, riduzione dei tempi di accertamento e anche la possibilità di disapplicare le sanzioni, ferma restando l’applicazione delle sanzioni per frodi. A certe condizioni potremo arrivare alla disapplicazione delle sanzioni per infedele dichiarazione”. Quindi il concordato preventivo biennale partirà il primo gennaio per 2024 e 2025: “Sì, perché si tratta di norme procedimentali che non richiedono coperture, ma che potranno implementare il gettito”, ha concluso Leo.
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