La flotta della Cina sta crescendo a un ritmo insostenibile per gli Stati Uniti, anche grazie agli “schiavi” impiegati nei cantieri. Lo ha detto oggi il segretario alla Marina, Carlos Del Toro, durante un evento al Club nazionale della stampa a Washington. Pechino, ha osservato l’ufficiale, “ha una flotta più numerosa di quella statunitense e la sta impiegando in tutto il mondo”. Secondo Del Toro, gli Usa devono rispondere “fabbricando più navi in futuro, navi moderne che possano rispondere alla minaccia” posta dalla Cina. Quest’ultima, infatti, “cerca regolarmente di violare la sovranità marittima e il benessere economico di altri Paesi, inclusi i nostri alleati nel Mar Cinese Meridionale e altrove”. Secondo il segretario Usa, la flotta militare cinese potrebbe arrivare a contare 400 navi da guerra nei prossimi anni, e già oggi dispone di 340 unità contro le 300 della Marina statunitense. La scorsa estate il Pentagono ha fissato l’obiettivo di arrivare a 350 navi militari entro il 2045.
Nel frattempo, tuttavia, gli Stati Uniti non sono in grado di pareggiare il ritmo al quale la Cina continua a produrre nuove navi. “Hanno 13 cantieri, uno dei quali con più capacità di tutti i nostri messi insieme. Questa è una vera minaccia”, ha sottolineato Del Toro. Secondo il Centro per la difesa nazionale, sono sette i cantieri negli Stati Uniti in grado di produrre navi per la Marina e la Guardia costiera. “Inoltre – ha aggiunto l’ufficiale – il problema non è solo il numero di cantieri, ma anche la disponibilità di lavoratori. La Cina ha un netto vantaggio numerico da questo punto di vista, perché è libera dalle restrizioni, dalle regole e dalle pressioni economiche che riguardano il mercato del lavoro negli Usa”. La Cina, ha poi detto Del Toro, “è un Paese comunista” e “non deve rispettare le regole alle quali noi non possiamo sottrarci”: “usano schiavi per costruire le loro navi, non sono i metodi che noi dovremmo utilizzare ma per loro si tratta di un vantaggio significativo”.
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