Hanno preso ufficialmente il via nella giornata di oggi le elezioni parlamentari nei Paesi Bassi, con 37 partiti iscritti che si contenderanno i posti per i 150 deputati della Camera dei rappresentanti. L’altissimo numero di formazioni che compaiono sulla scheda elettorale costituisce un record assoluto nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale (nel 1922 furono 53 i partiti iscritti). Il sistema proporzionale a collegio unico favorisce la frammentarietà della politica olandese, che si traduce spesso in complessi negoziati nella fase di formazione dell’esecutivo. Oltre a diverse formazioni storiche o di più recente formazione, nelle elezioni 2021 parteciperanno per la prima volta dei partiti che potrebbero riuscire a portare dei propri rappresentanti a sedere nella Tweede Kamer, vale a dire gli europeisti di Volt e i conservatori anti-immigrazione di Ja21, costituito nei mesi scorsi da transfughi del Forum per la democrazia. I sondaggi prevedono l’ingresso nella Camera dei rappresentanti olandese di 15 partiti, due formazioni in più rispetto a quelle che guadagnarono seggi alla Kamer nel 2017.
Le operazioni di voto sono state aperte oggi per favorire l’accesso agli elettori appartenenti a categorie a rischio e snellire le procedure nel contesto della pandemia di coronavirus. La maggioranza dei seggi sul territorio nazionale aprirà tuttavia mercoledì 17 marzo, data vera e propria del voto, che si concluderà alle ore 21. Alle difficoltà legate alla situazione epidemiologica si aggiunge lo scandalo sulla gestione dei sussidi familiari che ha portato alle dimissioni nei mesi scorsi del governo uscente, insieme alle misure restrittive imposte per contenere i contagi da coronavirus, come il coprifuoco, e le proteste tenute successivamente in tutte le principali città dei Paesi Bassi. In questo quadro, il premier e leader del Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd), Mark Rutte, si presenta alle urne con i favori dei pronostici. Il Vvd, partito più votato già alle parlamentari del 2017 con il 21,3 per cento dei consensi, sembra infatti indirizzato verso un nuovo successo.
La formazione di centrodestra dovrebbe riuscire persino a incrementare il proprio vantaggio sulle forze rivali, grazie al 25 per cento delle preferenze, che consentirebbe di staccare di circa 12 punti la seconda formazione olandese nei sondaggi, il Partito per la libertà (Pvv) del leader populista Geert Wilders. A seguire il Pvv, dato al 12 per cento, sarebbero i due principali alleati di Rutte e del Vvd nella coalizione di governo uscente, l’Appello cristiano democratico (Cda) e Democratici 66 (D66), rispettivamente all’11 e al 10 per cento nei sondaggi. Le rilevazioni demoscopiche segnano anche un calo delle formazioni della sinistra e progressiste come GroenLinks (Sinistra verde) e il Partito socialista (Sp), accomunate dagli stessi dati: una discesa dal 9,1 per cento del 2017 al 7 per cento attuale. In questo quadro, il Partito del lavoro (PvdA) riesce invece a guadagnare qualche punto, passando dal 5,7 delle scorse elezioni all’8 per cento degli ultimi sondaggi.
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