La Serbia vorrebbe che la guerra in Ucraina finisse subito, a Belgrado non interessa chi vince o perde, l’importante è la pace. Lo ha detto il presidente serbo Aleksandar Vucic in conferenza stampa con il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Belgrado. “Un tempo pace era la parola più importante nel mondo. La Serbia si augura la pace, speriamo che quando arriverà sia per il bene di tutti, ma temo che così non sarà. Tutti aspettano solo una vittoria o una sconfitta di una delle due parti”, ha aggiunto il presidente serbo.
L’accordo con il Kosovo sarà legalmente vincolante per la Serbia quando ci sarà una firma o un timbro su qualcosa, ha detto ancora Vucic. Per quanto riguarda la questione del Kosovo e l’accordo raggiunto a Ocrida con Pristina, Vucic ha ribadito che Belgrado “non ha cambiato posizione di un millimetro e non fa ricorso a trucchi”. “Le linee rosse sono note. Non si parla di ammissione all’Onu o riconoscimento del Kosovo. Noi ci impegniamo per l’implementazione del piano europeo. Possiamo parlare di tutto ciò che porta a migliori rapporti con gli albanesi. Manteniamo la parola”, ha detto Vucic. Il presidente serbo ha quindi affermato che Belgrado “ha sempre voluto una presenza più significativa dell’Italia” nella regione.
Nell’intervento di apertura del Business and Science Forum Italia-Serbia, Vucic ha invitato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a effettuare una visita ufficiale nel suo Paese. “Spero di vederla presto qui a Belgrado”. “L’Italia è un amico sincero sulla via europea e su tutte le questioni non ha mai esercitato pressioni ma dato una mano”, ha dichiarato ancora il capo dello Stato serbo. “Siamo un sistema attraente per gli investitori, l’economia italiana è la più vicina, con 4,6 miliardi di euro di interscambio”, ha detto ancora Vucic.
“Il numero è raddoppiato rispetto ad anni fa e aumenterà ancora con l’avvio della Stellantis a Kragujevac”, ha proseguito il presidente serbo. “Le piccole e medie imprese qui da noi possono avere successo, il sistema fiscale è stabile, la moneta forte e abbiamo banche italiane come Intesa e Unicredit”, ha osservato il capo dello Stato serbo aggiungendo che il 63 per cento degli investimenti diretti esteri nell’area dei Balcani occidentali “sarebbe impossibile senza le imprese italiane”. “Spero che molti dei nostri decidano di investire in Italia”, ha concluso.
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