Il piano dell’Ue per sostenere l’Ucraina nell’offensiva d’estate: un milione di munizioni per Kiev

Nella bozza del piano, visionata dal quotidiano "Handelsblatt", si legge che i capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell'Ue accolgono con favore “l'agevolazione della fornitura immediata di munizioni per l'Ucraina, anche attraverso appalti congiunti"

L’Ue ha elaborato un piano per sostenere l’offensiva d’estate delle Forze armate dell’Ucraina, fornendo al Paese aggredito dalla Russia un milione di munizioni d’artiglieria entro la fine dell’anno. Come riferisce il quotidiano “Handelsblatt”, che ha visionato il documento, la strategia è stata preparata su iniziativa dell’Estonia e dovrebbe essere approvata dal Consiglio europeo, in programma a Bruxelles il 23 e 24 marzo. Nella bozza del piano si legge che i capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell’Ue accolgono con favore “l’agevolazione della fornitura immediata di munizioni per l’Ucraina, anche attraverso appalti congiunti, con l’obiettivo di consegnare un milione di munizioni d’artiglieria entro la fine del 2023”. Come nota “Handelsblatt”, il passaggio non è ancora stato definitivamente concordato e la formulazione potrebbe ancora cambiare.

Intanto, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia e Romania premono per “una concreta promessa” sulla fornitura di proiettili all’Ucraina. La Francia ha segnalato il proprio sostegno, mentre la Germania sta ancora valutando l’iniziativa, mentre si è già impegnata a effettuare ordini di munizioni “immediati” per l’Ucraina. Nel frattempo, la situazione militare nell’ex repubblica sovietica e il contesto politico preoccupano sempre di più i diplomatici dell’Ue. Per una fonte di “Handelsblatt”, se l’Ucraina non compirà una svolta nel conflitto al più tardi entro la prossima estate, potrebbe non esserne più capace: “Ora o mai più”.

Attraverso la mobilitazione parziale, la Russia ha arruolato altri 300 mila effettivi, stabilizzando così il fronte. Le battaglie di logoramento nell’Ucraina orientale gravano su entrambe le parti belligeranti. Tuttavia, mentre Mosca perde “principalmente reclute”, i caduti ucraini sono soprattutto veterani esperti. Nell’Ue, si dubita quindi che la controffensiva pianificata dall’Ucraina per la primavera e l’estate riuscirà a spingere l’esercito russo fuori dai territori sotto il suo controllo. La carenza di munizioni aggrava la situazione: l’ex repubblica sovietica deve razionare i proiettili di artiglieria perché ne impiega molti di più di quanti l’Europa e gli Stati Uniti possano riprodurre. Allo stesso tempo, le scorte di proiettili degli Stati impegnati a sostenere Kiev si sono ridotte drasticamente a causa dei trasferimenti al Paese aggredito dalla Russia, tanto che “quasi nulla può essere consegnato”. In Europa e negli Stati Uniti cresce la resistenza delle Forze armate contro ulteriori spedizioni. Secondo fonti dell’Ue, si è di fronte a “un problema enorme”.

Per coprire il fabbisogno di munizioni dell’Ucraina, gli Stati membri guardano da tempo al di fuori dell’Europa, ma incontrano riluttanza. Per esempio, la Corea del Sud dispone di notevoli riserve di munizioni da 155 millimetri, di cui il Paese aggredito dalla Russia ha bisogno per le armi che ha ottenuto dall’Occidente. Tuttavia, a fronte della minaccia posta dalla Corea del Nord, Seoul esita a fornire questi proiettili. Intanto, a Bruxelles circolano analisi secondo cui l’Ucraina sta attualmente impiegando 110 mila granate al mese, ma ne servirebbero 300 mila ogni 30 giorni affinché la controffensiva abbia successo. Nel frattempo, oltre alla situazione militare, si complica sempre più il contesto politico. Negli Usa, per esempio, il sostegno all’Ucraina incontra critiche crescenti nel Partito repubblicano.

Sedondo Ron DeSantis, che i repubblicani potrebbero candidare alla Casa Bianca, ha descritto la guerra della Russia contro l’Ucraina come una “disputa territoriale”, estranea all’interesse nazionale degli Usa. Secondo “Handelsblatt”, tali dichiarazioni potrebbero incoraggiare Mosca a continuare il conflitto nonostante le pesanti perdite, in modo da trovarsi in una posizione favorevole dopo un possibile avvicendamento alla presidenza degli Stati Uniti. In questo contesto, per un diplomatico dell’Ue “l’imminente offensiva dell’Ucraina è cruciale” e, se fallisse, le conseguenze sarebbero “drammatiche” sia per il Paese aggredito dalla Russia sia per la sicurezza dell’Europa.

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