Alle Ferrovie tedesche (Db) deve essere vietato di impiegare nella propria infrastruttura digitale componenti prodotte dall’azienda per le telecomunicazioni cinese Huawei, sospettata di spionaggio per le autorità di Pechino. È quanto propone il Partito liberaldemocratico (Fdp), al governo in Germania con il Partito socialdemocratico tedesco (Spd) e i Verdi. Intervistato dal quotidiano “Handelsblatt”, Maximilian Funke-Kaiser, deputato della Fdp al Bundestag, ha affermto: “La legge deve essere inasprita in modo che la tecnologia cinese non possa più essere utilizzata nella rete It di Db”. A dicembre del 2022, il gruppo di proprietà dello Stato tedesco ha assegnato a Deutsche Telekom un ordine da 64 milioni di euro per la creazione di una rete It interna con l’utilizzo della tecnologia di Huawei. Db ha poi comunicato di non aver ricevuto dall’Ufficio federale per la sicurezza informatica (Bsi) alcun avvertimento sui possibili rischi connessi a tali componenti. Come nota “Handelsblatt”, il ministero dei Trasporti e del Digitale si è schierato con Db evidenziando che, in quanto operatore di reti radiomobili non pubbliche, il gruppo non è né obbligato a certificare componenti critici né a notificare al ministero dell’Interno la loro installazione. A ogni modo, l’azienda è in stretto contatto con il Bsi su tutte le questioni di sicurezza informatica. Nonostante ciò, per Funke-Kaiser, La decisione di utilizzare componenti di produzione cinese “invia un segnale sbagliato” all’economia tedesca e ai partner internazionali della Germania.
Critiche contro Db giungono anche da Jens Zimmermann, deputato della Spd al Bundestag, secondo cui nel gruppo vi è stata “una completa ignoranza del problema per molto tempo”. Per Zimmermann, Db sta ora tentando di “ignorare l’intera questione”, che invece deve essere presa “molto, molto seriamente”. I sospetti su Huawei e sulla concorrente cinese Zte non sono stati finora confermati. Tuttavia, il ministero dell’Interno tedesco intende effettuare controlli sulle componenti prodotte da queste due società e installate nella rete 5G della Germania. Al termine delle verifiche, gli operatori potrebbero dover rimuovere tali tecnologie qualora venisse stabilito che costituiscono un pericolo per la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico. In futuro, questa normativa si applicherà a tutte le infrastrutture critiche tedesche, compreso il trasporto ferroviario. Sulla questione è intervenuto anche Konstantin von Notz, deputato dei Verdi al Bundestag dove presiede il Comitato di controllo sulle agenzie di intelligence. Per l’esponente degli ecologisti, l’assegnazione del contratto a Deutsche Telkom e quindi a Huawei da parte di Db è “difficile da capire”.
Al riguardo, von Notz ha ricordato gli “avvertimenti urgenti” dell’apparato di sicurezza tedesco, sottolineando che andrebbero presi “molto sul serio”. Per il deputato dei Verdi, “tutti i soggetti coinvolti sono responsabili, compresi e in particolare gli operatori delle infrastrutture critiche”. Dalle fila dell’Unione cristiano-democratica (Cdu), principale partito di opposizione al parlamento federale, il deputato Roderich Kiesewetter ha accusato Db di essere “completamente ingenua in termini di politica di sicurezza” e di mettere in pericolo la sovranità tecnologica dell’Ue con l’utilizzo delle apparecchiature di Huawei. Secondo l’esponente dei popolari, è “fondamentalmente sbagliato in termini di strategia e politica di sicurezza” affidarsi al gruppo cinese le infrastrutture digitali della Germania, soprattutto in settori critici come la rete ferroviaria. Per Kiesewetter, ciò rende “estremamente vulnerabili”.
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