Papa Francesco ha invitato i giovani a non lasciarsi “affascinare da falsi paradisi egoisti, costruiti sull’apparenza, su guadagni facili o su religiosità distorte”. Parlando ai i giovani e ai catechisti nello stadio dei Martiri di Kinshasa, capitale della Repubblica democratica del Congo dov’è in visita apostolica. “Amici, non lasciate che la vostra gioventù sia rovinata dalla solitudine e dalla chiusura – ha detto Francesco – pensatevi sempre insieme e sarete felici, perché la comunità è la via per stare bene con sé stessi, per essere fedeli alla propria chiamata”. Il Pontefice ha quindi esortato a non cadere nella tentazione delle scelte individualiste: “All’inizio sembrano allettanti, ma poi lasciano solo un grande vuoto dentro. Pensate alla droga: ti nascondi dagli altri, dalla vita vera, per sentirti onnipotente; e alla fine ti ritrovi privo di tutto. Ma pensate anche alla dipendenza dall’occultismo e dalla stregoneria, che rinchiudono nei morsi della paura, della vendetta e della rabbia”, ha aggiunto.
Con le mani di puo’ costruire o distruggere, e in questa scelta sta la nostra ricchezza, ha proseguito il Pontefice. Parlando ai giovani e ai catechisti, il pontefice ha spiegato che la mano di ogni persona è diversa dalle altre e che per questo “tu sei una ricchezza unica, irripetibile e incomparabile”. Bergoglio ha esortato a chiedersi: “a che cosa servono queste mie mani? a costruire o a distruggere, a donare o ad accaparrare, ad amare o ad odiare? Vedi, puoi stringere la mano e chiuderla, diventa un pugno; oppure puoi aprirla e metterla a disposizione di Dio e degli altri”, ha detto il Papa.
Per creare un futuro nuovo abbiamo bisogno di dare e ricevere perdono, ha ribadito Bergoglio. “Questo fa il cristiano: non ama solo quelli che lo amano, ma sa arrestare con il perdono la spirale delle vendette personali e tribali”, ha detto il Papa, che poi ha aggiunto: “Chi perdona porta Gesù anche dove non viene accolto, immette amore dove l’amore è rifiutato. Chi perdona costruisce il futuro”.
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