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Stoltenberg: “Abbiamo provato a trattare con Putin prima della guerra, ma non è stato possibile”

"Il giorno dell'invasione abbiamo attivato i nostri piani di difesa, dispiegando più forze nella parte orientale dell'alleanza. Adesso ci sono più forze, infrastrutture, aerei, truppe della Nato nella parte orientale dell'Alleanza si quante ci siano mai state"

New York
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Il presidente russo Vladimir Putin voleva che gli Stai Uniti e la Nato si ritirassero dalla parte orientale dell’Alleanza atlantica e che si impegnassero nel non allargare ulteriormente l’Alleanza. A dirlo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, intervenuto al Council on Foreign Relations a New York. “Dobbiamo ricordare che nel dicembre 2021, un paio di mesi prima dell’invasione, il presidente Putin ha presentato quelli che ha definito trattati di sicurezza. Voleva che gli Stati Uniti e la Nato firmassero dei documenti che sono stati inviati a Bruxelles e a Washington. C’erano diverse richieste. Chiedeva di rimuovere tutte le infrastrutture della Nato dalla parte orientale dell’alleanza. Chiedeva una zona cuscinetto, soprattutto nella regione baltica, in modo che la maggior parte dei Paesi baltici non potesse essere protetta dalle forze della Nato. E ha chiesto, come una sorta di ultimatum per non invadere l’Ucraina, che la Nato garantisse di non allargarsi ulteriormente”, ha detto.


“Si trattava di non procedere a ulteriori allargamenti con l’Ucraina, ma anche con la Finlandia e la Svezia. Abbiamo invitato la Russia al dialogo. Abbiamo detto che per noi non era possibile accettare questi ultimatum. Ma abbiamo fatto degli sforzi diplomatici per vedere se ci si potesse sedere al tavolo e trovare una soluzione diplomatica alla crisi che si stava intensificando anche nell’autunno del 2021”, ha aggiunto. “Lo scopo dichiarato dell’invasione dell’Ucraina era quello di fermare l’ulteriore allargamento della Nato e di avere meno Alleanza, con le zone cuscinetto e la rimozione delle infrastrutture Nato da tutti quei Paesi che hanno aderito dal 1997”, ha poi proseguito Stoltenberg. “Il presidente Putin ha ottenuto esattamente il contrario. Il giorno dell’invasione abbiamo attivato i nostri piani di difesa, dispiegando più forze nella parte orientale dell’alleanza. Adesso ci sono più forze, infrastrutture, aerei, truppe della Nato nella parte orientale dell’Alleanza si quante ci siano mai state”, ha concluso.

Sempre a proposito della guerra in Ucraina, Stoltenberg ha dichiarato: “Se gli Stati Uniti sono preoccupati per la Cina e vogliono concentrare le loro attenzioni sull’Asia, devono assicurarsi che l’Ucraina vinca la guerra. “La buona notizia – ha aggiunto – è che ritengo che in tutta la Nato, e anche nelle nazioni partner, si rendano conto che sostenere l’Ucraina è qualcosa che facciamo perché è nel nostro interesse di sicurezza garantire che prevalga come nazione sovrana e indipendente. Sarebbe una tragedia per l’Ucraina se il presidente Putin vincesse, ma sarebbe anche estremamente pericoloso per noi”.
Questo, ha aggiunto, “renderebbe il mondo più pericoloso e noi più vulnerabili. Perché così il messaggio a Putin, ma anche al presidente Xi, sarebbe che quando usano la forza militare, quando violano il diritto internazionale, quando invadono un altro Paese, ottengono ciò che vogliono”. Se gli Stati Uniti sono preoccupati per la Cina e vogliono fare perno sull’Asia, ha concluso Stoltenberg, “devono assicurarsi che Putin non vinca in Ucraina. Se Kiev vincesse, avremmo il secondo più grande esercito d’Europa, l’esercito ucraino, che si è rafforzato, e allo stesso tempo un esercito russo indebolito. Inoltre, ora l’Europa sta aumentando le spese per la difesa, il che renderà più facile per loro concentrarsi anche sulla Cina, oltre che essere meno preoccupati della situazione in Europa. Ma sarà il contrario se Putin vincerà. È quindi nell’interesse della sicurezza degli Stati Uniti assicurarsi che l’Ucraina vinca e che sia più facile trattare con la Cina”.

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