Una riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, sviluppo delle competenze e della formazione dei lavoratori e una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità e del sostegno alle categorie più fragili, in primis giovani, donne e lavoratori autonomi. Sono le indicazioni fornite dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, audito oggi alla Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero relativamente alla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Il primo intervento da affrontare è una riforma degli ammortizzatori sociali, tesa all’universalizzazione e semplificazione delle misure sfruttando anche le opportunità offerte dalle nuove tecnologie: su questo tema ho aperto un confronto con le parti sociali al momento del mio insediamento”, ha spiegato, annunciando per giovedì prossimo un nuovo tavolo sul perimetro dei nuovi ammortizzatori. Particolarmente importante, secondo Orlando, sarà collegare tale riforma a quella delle politiche attive del lavoro. “Proprio su questo vorrei avviare un confronto con parti sociali e Regioni entro la fine del mese”, ha aggiunto, sottolineando in questo senso la necessità di innovare gli strumenti, migliorare gli interventi e rafforzare la dimensione territoriale degli stessi.
Cruciale per il ministro, che ha ribadito quanto l’investimento nelle capacità dei lavoratori sia funzionale al rilancio dell’economia, sarà “accelerare il piano straordinario di rafforzamento dei centri per l’impiego, fissando standard di prossimità e migliorando l’integrazione con la rete dei servizi territoriali: questo prevedendo azioni formative per gli operatori, la creazione di una rete nazionale degli Osservatori regionali del mercato del lavoro d il completamento dell’interoperabilità dei sistemi informativi con quello nazionale”. Azioni che, ricorda il ministro, sono in parte già collocate nel Pnrr con i 400 milioni destinati a formazione e politiche attive del lavoro: ad esse si aggiungeranno poi 5,2 e 1,5 miliardi a valere rispettivamente sul Recovery and resilience facility (Rrf) e sul programma React-Eu. A completamento della riforma delle politiche attive, oltre alla personalizzazione degli interventi, il ministro ha definito “opportuna” l’adozione di una strategia nazionale che metta in rete gli attori istituzionali responsabili in materia di formazione, che sostenga “il riallineamento di competenze per il mantenimento dei posti di lavoro, le transizioni occupazionali e la ricollocazione dei disoccupati”.
Discussa anche la questione della proroga della sospensione delle norme del decreto Dignità sui contratti termine, che il ministro ha invitato ad affrontare “senza un approccio ideologico”. Ad oggi, ha continuato, “ritengo che si debba proseguire con un approccio che tenga conto dell’eccezionalità della situazione, e credo che una qualche forma di proroga sia necessaria”. Si va quindi verso la proroga del blocco dei licenziamenti, che sarà tuttavia “legato ad una data precisa per coloro che potranno successivamente disporre di strumenti ordinari di tutela, mentre per i lavoratori che non avranno tale copertura rimarranno in vigore gli strumenti straordinari”. Rimane quindi prioritario il sostegno a lavoratori, imprese e famiglie: il ministro ha infatti annunciato nuove misure per il rafforzamento del reddito di emergenza e di cittadinanza, aggiungendo di aver convocato domani – insieme al ministro della Salute Roberto Speranza – un tavolo sull’attivazione di punti di vaccinazione sui luoghi di lavoro. “L’idea è costruire una rete parallela basata sulla figura del medico aziendale: l’Inail può integrarla vista la sua presenza sul territorio, e veicoleremo l’intervento verso la protezione delle fasce più esposte al rischio di contagio”, ha spiegato.
Leggi altre notizie su Nova News
Seguici su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram