La ricollocazione dei migranti all’interno dell’Unione europea deve basarsi sul principio di solidarietà ma anche “tenere conto delle capacità di ciascuno Stato membro” nel poterli accogliere. Lo afferma in una intervista ad “Agenzia Nova” il ministro dell’Interno della Romania, Lucian Bode, in occasione della sua visita a Roma in cui incontrerà l’omologa italiana Luciana Lamorgese per un colloquio bilaterale incentrato sul tema della cooperazione tra i due dicasteri. “Abbiamo sempre adottato una posizione di equilibrio e di sostegno al principio di solidarietà. Il problema della migrazione non può essere risolto senza solidarietà. Allo stesso tempo, per avere successo, la solidarietà deve essere raggiunta in modo realistico, attraverso azioni concrete che tengano conto delle capacità di ciascuno Stato”, chiarisce il ministro in merito al Nuovo patto per le migrazioni e l’asilo varato dalla Commissione europea. “Abbiamo partecipato e vogliamo continuare a partecipare alle azioni di distribuzione dei migranti e o richiedenti asilo in arrivo nell’Unione – prosegue – ma questo deve tenere conto della nostra situazione specifica, la capacità esistente, lo sforzo già compiuto per proteggere la frontiera esterna, la situazione storica del numero dei migranti o per garantire periodi di transizione”.
In questo contesto il ministro ricorda il sostegno dato dalla Romania ai principali obiettivi del Patto sulle migrazioni dell’Europa. “Anche noi puntiamo a realizzare una cooperazione approfondita con i Paesi di origine e di transito. La Romania ha costantemente sostenuto, sin dal 2015, dall’inizio della crisi migratoria, che le azioni intraprese debbano concentrarsi in modo prioritario sulla gestione di questo fenomeno alla radice”, dichiara Bode. “Abbiamo visto che le soluzioni sostenibili ed efficaci promosse hanno prodotto effetti positivi ed è per questo che crediamo che debbano continuare. Riteniamo necessario trovare un equilibrio tra misure a lungo termine, che mirano a fermare le cause della migrazione, e quelle a breve termine, volte a salvare vite umane e migliorare la protezione delle frontiere”, prosegue. Inoltre il ministro evidenzia come il suo Paese gestisca “la più grande frontiera esterna dell’Unione, motivo per cui deve esserci un equilibrio tra gli obblighi di ciascun Stato membro dell’Ue e i diritti di cui esso gode”. Recentemente il Paese ha sofferto una maggiore pressione migratoria sul confine con la Serbia per via dell’intensificarsi dei flussi sulla cosiddetta “rotta balcanica”. “Abbiamo però messo in campo tutta una serie di ulteriori misure mirate a limitare il numero di persone che cercano di entrare illegalmente nel Paese, nel rispetto di tutte le fasi procedurali, quando un gruppo di migranti viene identificato sul territorio romeno. Siamo uno degli Stati che adempie meticolosamente ai propri obblighi in questa materia”, puntualizza il ministro.
La Romania ha sempre sostenuto che “un approccio globale della migrazione, che coniughi un controllo più efficace delle frontiere esterne dell’Ue, l’intensificazione dell’azione esterna e un sistema interno rafforzato di gestione delle domande d’asilo, può garantire una gestione efficace del fenomeno migratorio”, ricorda Bode sottolineando come il suo Paese abbia adempiuto a tutti gli impegni e criteri stabiliti da Schengen e per questo si aspetta che l’Ue adotti “quanto prima” la decisione sull’adesione della Romania all’area. “Apprezzo molto il costante sostegno dell’Italia all’adesione della Romania all’area Schengen. Il raggiungimento di questo obiettivo non è solo a vantaggio dei cittadini romeni, ma anche dei cittadini europei, compresi quelli italiani, che hanno interessi economici e potrebbero così beneficiare di tutte le agevolazioni offerte dall’area Schengen”, aggiunge.
Venendo ai temi dell’incontro di oggi, il ministro spiega che la cooperazione tra Romania e Italia nel campo degli affari interni è una priorità nell’ambito dei rapporti bilaterali e testimonia il livello eccellente delle relazioni tra i due Paesi anche nell’ottica di una forte collaborazione a livello europeo. “Mi fa piacere che il primo incontro ‘in presenza’ con un mio omologo sia nel Paese che ha ricevuto la più grande comunità di romeni all’estero. I romeni sono una comunità che si è adattata facilmente in Italia, la maggior parte di essi integrandosi a pieno nella società italiana. L’incontro di questa mattina è un’ottima opportunità per parlare dei temi di interesse comune sull’agenda europea e bilaterale”, spiega Bode. “Credo che questo tipo di incontri sia molto importante per consolidare la fiducia reciproca e individuare soluzioni comuni ai problemi che affrontiamo”, aggiunge chiarendo che tra gli obiettivi della visita di oggi c’è la promozione delle iniziative “che mirano a tutelare lo spazio comune europeo, sia se si tratta di sicurezza interna o di sicurezza esterna dell’Unione”.
Nell’ambito della cooperazione bilaterale, negli ultimi anni sono state condotte numerose operazioni di polizie congiunte tra i due Paesi in quella che il ministro romeno non esita a definire “l’ottima collaborazione” tra le forze di polizia romene e italiane. “Siamo determinati a rendere più efficienti le forme di collaborazione bilaterale in materia di polizia, adeguandole alle nuove sfide che stiamo affrontando”, spiega ancora Bode, sottolineando come la prevenzione e la lotta alla criminalità rappresentino un obiettivo primario del suo governo. In particolare il titolare del dicastero dell’Interno ribadisce come la prevenzione e la lotta alla tratta di persone rappresenti la “priorità zero” del suo ministero. “L’elaborazione del Piano nazionale d’azione 2021-2022 per l’attuazione della Strategia nazionale contro la tratta di persone 2018-2022 si inserisce nel quadro complessivo degli impegni profusi per contrastare la tratta di persone. La Romania è il secondo maggior fornitore di dati e informazioni all’Europol. Siamo intensamente impegnati attraverso l’utilizzo degli strumenti di lavoro a livello Europol, partecipando ad azioni mirate, operative, per rendere più efficace la lotta contro questa piaga”, evidenzia Bode rimarcando che particolare attenzione viene prestata al sostegno alle vittime, “materia nella quale abbiamo una buona collaborazione con le autorità italiane”.
Rispetto alle nuove sfide della sicurezza dettate dalla pandemia di Covid-19, il ministro ricorda come sia stata messa alla prova la capacità per superare una “situazione senza precedenti”. “Per quanto riguarda gli sviluppi in alcune delle principali sfide alla sicurezza interna, le organizzazioni criminali organizzate hanno adottato nuove modalità d’azione, e inoltre c’è stato un incremento per alcune fattispecie di reato, quali la violenza domestica o la criminalità informatica”, dichiara Bode. “Questi sono solo alcuni dei principali settori in cui si sono verificati cambiamenti nelle dinamiche del fenomeno criminale. La risposta delle autorità e le misure messe in campo sono state tempestive e hanno dimostrato flessibilità e capacità di adattarsi rapidamente alle nuove esigenze di sicurezza dei cittadini”, conclude il ministro dell’Interno romeno.
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