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Il gran giurì chiamato a giudicare il caso Trump non si riunirà prima della fine di aprile

Trump aveva previsto che sarebbe stato arrestato la scorsa settimana e nei giorni scorsi è tornato ad attaccare il procuratore di "cattiva condotta" per l'indagine aperta a suo carico

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Il gran giurì di Manhattan, chiamato ad esprimersi sulle accuse contro l’ex presidente Donald Trump, non dovrebbe riunirsi prima della fine di aprile. È quanto riferito da fonti a conoscenza della questione citate dal quotidiano online “The Hill”, secondo cui i giurati prenderanno in considerazione un altro caso lunedì e mercoledì prossimi prima di una pausa di due settimane precedentemente programmata. Tuttavia, secondo le stesse fonti, il procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, potrebbe sempre cambiare il programma. Bragg sta indagando sul coinvolgimento di Trump in un presunto pagamento segreto di 130 mila dollari che il suo faccendiere, Michael Cohen, avrebbe fatto alla pornostar Stephanie Clifford, nota con il nome d’arte di Stormy Daniels, prima delle elezioni del 2016.

Trump aveva previsto che sarebbe stato arrestato la scorsa settimana e nei giorni scorsi è tornato ad attaccare il procuratore di “cattiva condotta” per l’indagine aperta a suo carico. Parlando ai suoi sostenitori a Waco, in Texas, nel suo primo comizio elettorale, Trump si è detto vittima di “una caccia alle streghe” e di “un’indagine farsa dopo l’altra”, e ha accusato i pubblici ministeri – da lui definiti “feccia umana” – di perseguitarlo nei casi aperti a New York, Washington e Atlanta. “Questa è davvero una cattiva condotta del procuratore. L’innocenza delle persone non fa alcuna differenza per questi maniaci di sinistra radicali”, ha detto a una folla entusiasta di suoi sostenitori.”Il procuratore distrettuale di New York sotto gli auspici e la direzione del ‘dipartimento dell’ingiustizia’ a Washington mi sta indagando per qualcosa che non è un crimine, non un reato, non una relazione”, ha ribadito Trump.

La scorsa settimana la polizia di New York, insieme al Federal Bureau of Investigation (Fbi), ha avviato un’indagine nei confronti di Trump dopo che l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, ha ricevuto una lettera contenente minacce di morte e una polvere bianca non identificata. Lo hanno confermato fonti anonime all’emittente “Nbc News”, dopo le recenti notizie in merito ad una possibile incriminazione di Donald Trump. La lettera, che conteneva “un piccolo quantitativo” di polvere bianca, sarebbe indirizzata proprio a Bragg. “Alvin: ti ucciderò”, si legge nel documento. Le forze dell’ordine hanno confermato che non ci sono feriti, né è stato necessario evacuare l’edificio. Secondo le fonti, la procura di Manhattan avrebbe ricevuto “diverse centinaia di minacce” rivolte a Bragg nelle ultime settimane. La polizia di New York ha confermato che la sostanza contenuta nella lettera non sarebbe stata pericolosa.

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