Il Giappone, così come i Paesi Bassi, aderiranno presto alle restrizioni varate dagli Usa all’esportazione verso la Cina di tecnologie e macchinari per la produzione di semiconduttori. Lo scrive l’agenzia d’informazione economica “Bloomberg”, secondo cui i colloqui tra i tre Paesi potrebbero concludersi già nella giornata di oggi.
A seguito dell’accordo con gli Stati Uniti, il colosso olandese dei macchinari per la litografia Asml Holding Nv e la compagnia giapponese Nikon Corp. limiteranno le esportazioni verso la Cina dei macchinari necessari alla produzione di alcune categorie di microchip avanzati.
Convincere Giappone e Paesi Bassi a imporre controlli alle esportazioni nei confronti dell’industria tecnologica cinese, sul modello delle restrizioni varate dagli Stati Uniti lo scorso ottobre, costituirebbe una importante vittoria diplomatica per l’amministrazione del presidente Usa Joe Biden. Il ministro dell’Economia, del commercio e dell’industria giapponese, Yasutoshi Nishimura, ha confermato oggi che Tokyo “sta discutendo con gli Stati Uniti e altri Paesi in merito al regime di controllo delle esportazioni”, e che eventuali misure verranno attuate “in accordo con la nostra Legge sul commercio estero e tramite la cooperazione internazionale”. Un eventuale regime di controllo delle esportazioni verso la Cina nel comparto dei semiconduttori sarebbe doloroso per Nikon e per altre aziende tecnologiche giapponesi, a cominciare da Tokyo Electron, che dipende dalla Cina per circa un quarto del suo fatturato.
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