La Russia utilizzerà “tutti i metodi per aumentare la sua influenza” in Germania, “acquisire conoscenze e procurarsi i prodotti di cui ha bisogno per i propri armamenti”. Pertanto, è prevedibile che Mosca amplierà le sue attività di spionaggio in territorio tedesco e “dobbiamo essere preparati per questo, siamo allo stesso livello della Guerra fredda”. È quanto affermato da Thomas Haldenwang, direttore dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv), l’agenzia di intelligence interna tedesca. Come riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard”, nel 2023 sono 544 i diplomatici russi accreditati in Germania e “un terzo” dovrebbe lavorare per i servizi segreti del proprio Paese. Il Bfv è “a conoscenza di un certo numero di agenti russi travestiti da diplomatici”. Secondo il direttore del controspionaggio al Bfv, Maik Pawlowsky, “il vantaggio decisivo” è l’immunità dalla giurisdizione riconosciuta ai diplomatici- In questo modo, un agente “può spiare in Germania, ma lo Stato non può perseguirlo e, se colto sul fatto, l’unica opzione è espellerlo dal Paese”.
Tra questi agenti vi sarebbe Andrej Sivov, già addetto militare presso l’ambasciata di Russia. L’ufficiale avrebbe, infatti, lavorato per il Direttorato principale per l’informazione (Gru), il servizio di intelligence militare di Mosca. “Qualche anno fa”, Sivov tentò di stabilire un contatto con Roderich Kiesewetter, deputato dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) al Bundestag, dove è stato presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti dal 2020 al 2022. È lo stesso esponente dei popolari a raccontare ad “Ard” come venne avvicinato da Sivov, che apparentemente stava passeggiando con la consorte e il cane. Il sospetto agente del Gru era “estremamente amichevole” e, “dopo due o tre domande, ammise di essere l’addetto militare russo”. Per il Bfv, lo spionaggio russo può colpire la Germania non soltanto sul proprio territorio, ma anche “da lontano” aumentando le attività informatiche. Da anni, il Paese è bersaglio degli hacker del Cremlino, tra cui il gruppo Ghostwriter. Dietro questi pirati informatici, “presumiamo che vi sia il Gru”, ha affermato Jadran Mesic, alla guida del reparto per la difesa cibernetica del Bfv.
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