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Decreto Energia: le misure approvate in Consiglio dei ministri

Varati interventi per circa 1,3 miliardi di euro per le famiglie

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Energia con misure per circa 1,3 miliardi per le famiglie. Il provvedimento varato dall’esecutivo prevede la proroga e il rafforzamento delle misure contro il caro bollette e caro energia per le famiglie, e il sostegno alle famiglie per i trasporti, con estensione della carta “Dedicata a te” per acquistare carburante e rifinanziamento del bonus Tpl. Inoltre, viene scongiurata la chiusura di oltre 50 mila piccoli esercizi commerciali: chi effettua il ravvedimento operoso e paga le somme dovute sarà esentato dalla sanzione accessoria della sospensione della licenza.


E’ di circa 17,4 milioni di euro lo stanziamento per le borse di studio degli studenti idonei non beneficiari inserito all’interno del decreto Energia. Le risorse – informa una nota del ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) – andranno a coprire l’intera platea dei quasi 5.000 studenti inclusi nelle graduatorie degli Enti regionali per il diritto allo studio, ma che per mancanza di copertura non riuscivano ad accedere al sussidio. “Con queste risorse facciamo un passo importante per sostenere il diritto allo studio – spiega il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini al termine della seduta del Consiglio dei ministri -. Il Fondo integrativo statale di oltre 17,4 milioni di euro andrà a coprire la platea degli studenti idonei. Con questo provvedimento confermiamo che per il governo il diritto allo studio è una priorità, un diritto che deve essere reale, concreto, fattivo”.

In dettaglio, degli oltre 17,4 milioni di euro, 7,5 milioni saranno finanziati dal ministero dell’Economia, mentre i restanti 10 milioni sono risorse recuperate dal ministero dell’Università e della Ricerca da finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e di resilienza che gli Enti regionali non hanno potuto utilizzare. Il Fondo statale permetterà di assegnare le borse di studio precisamente a 4.947 idonei non beneficiari per i corsi di studio universitari e per le istituzioni dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica (Afam) per l’anno accademico 2022-2023.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, ha poi deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all’estero, della durata di sei mesi, in conseguenza degli eccezionali eventi che hanno colpito il territorio della Libia il 10 settembre 2023, che hanno determinato una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e per la sicurezza dei beni pubblici e privati. Sono stati stanziati per l’intervento 5 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Decisa anche la proroga di dodici mesi dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 17 al 19 agosto 2022 nel territorio delle provincie di Ferrara, di Modena e di Parma.

Nel comunicato finale del Consiglio dei ministri, sul nodo Alitalia si legge: “Tenuto conto che è sorto un contrasto giurisprudenziale in merito al fatto che vi sia o meno una discontinuità aziendale tra Alitalia-Società Aerea Italiana e Ita-Italia trasporto aereo Spa, e considerato che tale incertezza è suscettibile di determinare riflessi negativi sia sui rapporti giuridici sia sulla finanza pubblica, si è ritenuto necessario approvare una norma interpretativa che, in coerenza con le decisioni della Commissione europea, esclude che nel passaggio da Alitalia a Ita vi sia continuità fra le due aziende”.

Approvati anche i disegni di legge di ratifica ed esecuzione riguardo l’Atto di Ginevra, che introduce precisazioni e integrazioni all’Accordo di Lisbona sulle denominazioni d’origine e le indicazioni geografiche, in particolare riguardo all’ambito di applicazione e alla portata sostanziale della protezione, nonché alla possibilità per le organizzazioni intergovernative di aderire al sistema di protezione, al fine di renderlo più inclusivo. L’accordo sottoscritto tra l’Italia e il Camerun ha l’obiettivo di rafforzare i legami di amicizia e di cooperazione tra i due Paesi nei settori dell’istruzione, della cultura, delle arti, della scienza, della tecnologia, della gioventù, dello sport e dell’informazione.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato ventitre leggi delle Regioni e delle Province autonome e ha quindi deliberato di impugnare la legge della regione Valle d’Aosta, recante “Disciplina degli adempimenti amministrativi in materia di locazioni brevi per finalità turistiche”, in quanto talune disposizioni relative alle locazioni brevi per finalità turistiche, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile, violano l’articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione.

Su proposta del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, il Cdm ha approvato infine, in esame definitivo, un decreto del presidente del Consiglio dei ministri di riorganizzazione del Ministero. Sul testo è stato acquisito il parere del Consiglio di Stato.

La cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)

La cabina di regia Pnrr, convocata dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto e presieduta dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, alla presenza dei ministri e dei rappresentanti di Regioni, Province e Comuni, ha effettuato una verifica dello stato di attuazione del Pnrr, oltre a un puntuale aggiornamento in merito al pagamento della terza rata, pari a 18,5 miliardi di euro, previsto per i prossimi giorni, alla richiesta di pagamento della quarta rata, pari a 16,5 miliardi di euro, trasmessa dal governo alla Commissione europea lo scorso 22 settembre e ad una prima analisi del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi della quinta rata, anche in base alla proposta di revisione del Piano. “La cabina di regia – dichiara il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni – è stata utile per prendere atto del lavoro svolto in questi primi undici mesi di governo, di quello che siamo chiamati a fare per raggiungere gli obiettivi nel breve periodo e soprattutto di quello che occorre fare oggi per mettere a terra i progetti domani e per assicurare la completa realizzazione del complesso ed articolato Pnrr italiano. Nei prossimi giorni attendiamo la terza rata, nei giorni scorsi abbiamo formalmente richiesto la quarta, stiamo lavorando alacremente per raggiungere gli obiettivi della quinta e per la revisione complessiva del Piano, che include il capitolo RePowerEu”.

Rispetto ai ventotto obiettivi previsti dalla quarta rata, sono già in corso – informa palazzo Chigi – le attività di verifica da parte dei servizi della Commissione europea, per assicurare il pagamento dei 16,5 miliardi di euro entro il 31 dicembre 2023. Il lavoro della cabina di regia è proseguito con il focus sul conseguimento gli obiettivi e dei traguardi connessi alla quinta rata; i risultati da conseguire al 31 dicembre 2023, a Piano invariato, sono sessantanove, di cui ventitre milestone e quarantasei target, con l’importo lordo della quinta rata pari a 18 miliardi di euro. Le proposte di modifica al Piano, in relazione alla quinta rata, trasmesse alla Commissione europea lo scorso 7 agosto, prevedono il differimento temporale per tredici obiettivi, l’eliminazione di sei obiettivi, che potranno essere coperti con altre fonti di finanziamento e l’integrazione della milestone relativa alla nuova misura della Zes unica (riforma). Se tutte le proposte di modifica venissero approvate, i risultati da conseguire, al 31 dicembre 2023, passerebbero da sessantanove a cinquantuno, il numero di target da quarantasei a trenta ed il numero di milestone da ventitre a ventuno.

“In questi giorni, insieme al circostanziato lavoro di rendicontazione degli obiettivi della quarta e di verifica per quelli connessi alla quinta rata, – spiega il Ministro per gli affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto – sono in corso le costruttive interlocuzioni, con i servizi della Commissione, per il processo di revisione complessiva del Piano e per l’inserimento del nuovo capitolo RePowerEu, che risulterà fondamentale per raggiungere strutturalmente gli obiettivi di competitività, sicurezza energetica e sostenibilità ambientale, indicati dalla Commissione europea”. Entro il 31 dicembre 2023 è attesa la decisione del Consiglio Ue, in ordine alla revisione del Piano ed al nuovo capitolo RePowerEu. I lavori della cabina di regia Pnrr saranno oggetto di condivisione con le organizzazioni rappresentative del partenariato economico e sociale, nel corso delle sedute di martedì 26 e di mercoledì 27 settembre, articolate in specifiche sessioni organizzate su base settoriale, che prevedono l’esame delle proposte formulate dai soggetti del partenariato, anche con riferimento alla revisione del Piano ed all’inserimento del capitolo RePowerEu.

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