I leader dei Paesi membri del blocco Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) uniti a quelli che entreranno a farne parte da gennaio (Arabia Saudita, Etiopia, Emirati Arabi Uniti, Argentina, Egitto e Iran) hanno espresso grave preoccupazione per l’escalation di violenza in Medio Oriente e per l’aggravarsi della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e nei Territori occupati, inclusa Gerusalemme est e Israele, e hanno condannato il trasferimento forzato di cittadini palestinesi fuori dalle loro terre.
In una nota congiunta pubblicata al termine del vertice straordinario indetto oggi online dal capo di Stato sudafricano e presidente di turno del blocco, Cyril Rampahosa, i firmatari hanno condannato da un lato gli atti di violenza commessi contro i civili di entrambe le parti, dall’altro la “deportazione di massa di palestinesi dalla loro terra”, denunciando una grave violazione della Convenzione di Ginevra e crimini di guerra che contravvengono al diritto umanitario internazionale.
I Brics si dicono fortemente preoccupati per la situazione nei Territori palestinesi occupati. “Torniamo a chiedere il rispetto della legge internazionale umanitaria e la necessità di un accesso completo, immediato, sicuro e senza ostacoli per gli aiuti umanitari sulla base del rispetto dei principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza stabiliti dalla risoluzione Onu 46/182”, che ha portato alla creazione del Dipartimento per gli affari umanitari delle Nazioni Unite.
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