Nel 2020 il numero di pernottamenti trascorsi negli esercizi ricettivi turistici dell’Unione europea è stato di 1,4 miliardi, in calo del 52 per cento rispetto al 2019. Questi i dati di Eurostat, l’Ufficio di statistica dell’Unione europea. Il numero di notti trascorse nel 2020 rispetto all’anno precedente è diminuito in tutti gli Stati membri dell’Ue. Cipro, Grecia e Malta sono stati i Paesi più colpiti con cali superiori al 70 per cento.
All’altro estremo della scala, i Paesi Bassi e la Danimarca hanno registrato cali inferiori al 35 per cento. Nel 2020 rispetto al 2019, le notti trascorse dai non residenti nel Paese, quindi i visitatori stranieri, sono diminuite del 68 per cento, mentre le notti trascorse dai residenti, cioè i visitatori nazionali, sono diminuite del 38 per cento. Tra i Paesi dell’Ue, solo i residenti in Slovenia (+33 per cento), seguiti da Malta e Cipro (entrambi +15 per cento) hanno trascorso più notti di turismo all’interno del proprio Paese rispetto al 2019. Al contrario, Spagna, Grecia e Romania hanno registrato i cali più elevati di oltre il 40 per cento.
Il numero di notti trascorse da turisti stranieri nel 2020 rispetto all’anno precedente è diminuito in tutti gli Stati membri dell’Ue, le maggiori diminuzioni di oltre l’80 per cento sono state osservate a Cipro e in Romania.
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