Non si sa molto del colonnello Mahamady Doumbouya, il leader dei golpisti che ieri hanno annunciato la presa del potere in Guinea e l’arresto del presidente Alpha Condé. Capo dal 2018 del Gruppo delle forze speciali (Gfs), unità d’élite dell’esercito di Conakry, Doumbouya appartiene all’etnia malinké – la stessa di Condé – e proviene dalla regione orientale di Kankan. Ufficiale dalle spiccate doti di comando, il colonnello figura tra i 25 funzionari guineani che l’Unione europea ha minacciato di sanzionare per presunte violazioni dei diritti umani commesse negli ultimi anni sotto il governo del presidente Condé. Nominato tenente dopo un breve periodo in una scuola militare nella città di Thiès, in Senegal, durante la sua non lunghissima carriera Doumbouya ha servito in missioni in Afghanistan, Costa d’Avorio, Gibuti, Repubblica Centrafricana, Israele, Cipro, Regno Unito e Guinea dopo aver completato “brillantemente” l’addestramento specialistico di protezione operativa presso l’Accademia per la sicurezza internazionale in Israele, nonché l’addestramento militare d’élite in Senegal, Gabon e Francia.
Doumbouya, dagli inizi nella regione straniera alla nuova forza d’élite
Dopo aver prestato servizio nella legione straniera francese per diversi anni, al colonnello Doumbouya è stato chiesto dallo stesso presidente Condé di tornare in Guinea per guidare il nuovo gruppo d’élite delle forze speciali (Gfs) nel 2018. Da allora era basato a Forecariah, nella Guinea occidentale, dove ha operato sotto l’ufficio di sorveglianza territoriale (Dst) e i servizi di intelligence generali. Dopo aver assunto l’incarico di prestigio, Doumbouya – uomo da più parti definito assai ambizioso – ha iniziato a suscitare ben presto la diffidenza delle autorità di Conakry che temevano le sue inclinazioni a prendere il potere. Per diversi mesi sono inoltre circolate voci su un suo possibile arresto. Secondo diverse fonti citate da “Rfi”, Doumbouya avrebbe avuto dei contatti con Assimi Goita, autore del colpo di stato in Mali dello scorso anno. Secondo fonti citate dalla stampa di Conakry, all’origine del golpe condotto con successo dall’ex legionario francese ci sarebbe stata anche l’ostilità del ministro della Difesa Mohamed Diané nei confronti della volontà di Doumbouya di rendere autonoma la sua unità dal suo dipartimento.
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