Navi della Guardia costiera cinese hanno nuovamente violato le acque territoriali del Giappone al largo dell’atollo conteso delle Senkaku, nel mar Cinese Meridionale, ed hanno tentato di accostare imbarcazioni giapponesi. Gli incidenti si sono verificati nel fine settimana, ed avevano già avuto un precedente analogo lo scorso lunedì 15 gennaio. Secondo la stampa giapponese, gli incidenti verificatisi nel fine settimana segnano un pericoloso aumento del rischio di conflitti armati, dal momento che un pattugliatore della Guardia costiera giapponese è intervenuto direttamente a protezione dei pescherecci inseguiti dalle unità navali cinesi. Secondo il resoconto della Guardia costiera giapponese, una delle navi cinesi in navigazione nella zona economica esclusiva del Giappone in prossimità delle Senkaku era armato di un cannone automatico.
La Cina ha ulteriormente consolidato la propria presenza navale attorno alle isole contese dopo la recente approvazione della riforma della Guardia costiera cinese, che delinea formalmente la sua partecipazione attiva alla protezione del territorio marittimo cinese. Pechino sembra aver intensificato le provocazioni attorno alle Senkaku dopo l’esplicita presa di posizione della nuova amministrazione presidenziale Usa di Joe Biden, che ha ribadito come l’atollo conteso rientri appieno nell’ambito del trattato difensivo sottoscritto da Stati Uniti e Giappone.
Giappone e Stati uniti hanno dato il via ad esercitazioni navali congiunte basate sulla difesa missilistica nel Mar Cinese Orientale, teatro della disputa tra Giappone e Cina per il controllo delle isole Senkaku, dove nei giorni scorsi hanno più volte incrociato navi cinesi. La Settima flotta Usa, che ha il proprio quartier generale a Yokosuka, in Giappone, ha annunciato l’avvio dell’esercitazione denominata Resilient Shield 2021 oggi, 22 febbraio. La manovra proseguirà sino al 26 febbraio, e coinvolgerà oltre 26 centri di comando delle Forze armate statunitensi e giapponesi. L’esercitazione ha cadenza annuale, e poggia su una serie di simulazioni informatiche tese a mettere alla prova le tattiche congiunte di risposta alle minacce regionali, perlopiù identificate nella Cina e nella corea del Nord.
“Resilient Shield serve a intensificare la cooperazione e integrare ulteriormente le ineguagliate capacità di difesa missilistica di Giappone e Stati Uniti”, recita una nota del capitano Leslie Sobol, direttore della task force integrata d difesa aerea e missilistica della Settima flotta Usa. La scorsa settimana vascelli della Guardia costiera cinese hanno violato più volte i limiti delle acque territoriali giapponesi al largo dell’atollo delle Senkaku, controllate dal Giappone ma rivendicate dalla Cina.