Movimento per il cambiamento (Pasok) può tornare a essere “il principale punto di riferimento dell’area politica di centrosinistra della Grecia”. Lo ha detto in un’intervista ad “Agenzia Nova” Filippos Sachinidis, ex ministro delle Finanze del governo guidato da Lucas Papademos, e membro di Movimento per il cambiamento fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 2018. Le elezioni che si sono tenute nel Paese balcanico lo scorso 21 maggio hanno attestato la formazione politica di ispirazione socialista come terza forza parlamentare, con circa l’11,5 per cento dei voti, dietro la coalizione di sinistra radicale guidata da Alexis Tsipras, Syriza-Alleanza progressista (20 per cento). “Dopo dieci anni difficili vissuti dopo la crisi economica, alla luce del risultato alle urne, posso dire che Pasok ha ottime possibilità di tornare a essere il principale rappresentante del centrosinistra”, ha affermato Sachinidis.
Non essendo stata conquistata alle elezioni la maggioranza assoluta dal partito conservatore del premier uscente, Kyriakos Mitsotakis, che si è fermato al 40,8 per cento, in Grecia sarà indetto un nuovo turno elettorale, probabilmente il 25 giugno. “C’è ancora molto da fare, sia in vista della prossima chiamata alle urne che dopo il voto. Pasok, giorno dopo giorno, deve porsi l’obiettivo di guadagnare la fiducia di tutte quelle persone che si sono distanziate negli ultimi dieci anni”, ha commentato Sachinidis. Secondo l’esponente di Pasok, “ad oggi nessuno si prenderebbe il rischio di provare a prevedere i risultati delle prossime elezioni, visto quanto si sono alla fine rivelate distanti le stime relative al 21 maggio”, che indicavano un distacco di soli 6-7 punti percentuali tra Nuova Democrazia e Syriza-Alleanza progressista. Ma soprattutto, come evidenziato da Sachinidis, è impossibile prevedere quanti elettori si recheranno alle urne a giugno. Per questo, secondo l’esponente di Pasok, per poter poi confrontare le due giornate elettorali sarebbe più corretto ragionare in termini di voti, e non di percentuali.
Sachinidis auspica comunque che il suo partito possa incrementare ulteriormente il numero di preferenze raccolte alle urne. “Un obiettivo realistico sarebbe quello di aumentare il numero di voti in un range compreso tra 150-200 mila, permettendo così di tornare ad essere una forza rilevante nel quadro politico greco. Ricordo che alle elezioni del 21 maggio abbiamo ottenuto circa 670 mila voti”, ha dichiarato l’esponente di Movimento per il cambiamento. In merito alla contrapposizione tra Pasok e Syriza, secondo Sachinidis, “Tsipras non si è mai avvicinato al centrosinistra, ha provato a cooperare con quest’area ma non ha mai dichiarato di essere pronto a fare un passo in avanti”. “Ci tengo a chiarire che, in qualità di partito socialista, noi rappresentiamo l’anima del centrosinistra ellenico. La maggioranza dei greci, quando gli è stato chiesto quale fosse la loro fede politica, ha risposto di appartenere proprio al centrosinistra, pertanto vi è una dissonanza con la proposta di Syriza”, ha aggiunto Sachinidis.
Secondo l’esponente di Pasok, “oggi, dopo le elezioni del 2019, non essendo presente una forte struttura dell’opposizione, la Grecia ha un grande problema politico”. “Tra il 1977 e il 2012 Pasok e Nuova Democrazia sono stati i due principali partiti del Paese, sfidandosi per vincere le elezioni e rendendo possibile una sana democrazia”. Senza una forte opposizione in Parlamento, Sachinidis ritiene che il sistema democratico possa venire meno. “In questo contesto, il governo può condurre anche una politica economica inadeguata per il Paese, allargando la forbice delle disuguaglianze nei prossimi quattro anni”, ha sottolineato il membro di Pasok. A tal riguardo, Sachinidis ritiene che il governo uscente di Mitsotakis abbia già commesso degli errori, con ripercussioni dal punto di vista sociale. “Persino la trasformazione digitale e quella verde non sono sulla buona strada, Nuova Democrazia non è riuscita a garantire la giusta trasformazione del Paese”, ha concluso l’esponente di Pasok.
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