E’ iniziato il nuovo giro di consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. L’obiettivo è quello di arrivare entro la fine della settimana alla nascita del nuovo governo. Lo schema degli incontri di oggi e domani è lo stesso della scorsa settimana, ma con tempi ridotti. Si comincia dalle componenti più piccole per finire con il M5s, il gruppo più numeroso. L’ex presidente della Bce, dovrà delineare il perimetro della maggioranza e indicare la formula del suo esecutivo. Dopodiché, dovrà scegliere la squadra e, entro mercoledì, presentarsi al Quirinale con la lista dei ministri. Giovedì, invece, potrebbe svolgersi il giuramento mentre il voto di fiducia del Parlamento potrebbe iniziare venerdì.
I tempi sono stretti per la formazione del nuovo governo
Il 15 febbraio, infatti, scade il decreto legge Covid che dispone il blocco degli spostamenti tra regioni gialle. Per l’eventuale proroga non basta un Dpcm, serve un decreto legge e, anche se l’esecutivo Conte, è ancora in carica per gli affari correnti, la scelta potrebbe essere lasciata al nuovo esecutivo. Intanto, sul fronte dei partiti, torna a farsi sentire il leader della Lega, Matteo Salvini, che dopo aver assicurato il suo appoggio a Draghi, si prepara al secondo incontro, durante il quale annuncia che parlerà solo di salute, lavoro e tasse. “Sto ascoltando tutte le categorie produttive ed entro domani conto di sentire Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, i consulenti del lavoro, gli ordini professionali, Coldiretti e Confagricoltura, per portare al tavolo le proposte dell’Italia che produce – spiega -. Una su tutte, la pace fiscale e il taglio dell’Irpef per i lavoratori autonomi che hanno sofferto più di altri. Quindi salute e lavoro, di altro domani al tavolo con il professor Draghi non parleremo”.
Quanto a Forza Italia, il vicepresidente Antonio Tajani, ribadisce la preferenza per un governo politico-tecnico. “Al primo incontro con Draghi però – afferma – abbiamo parlato solo di contenuti: a noi interessa soprattutto che vengano usati bene i fondi del Recovery e che siano fatte le riforme, sul fisco, giustizia e burocrazia. E poi un piano vaccinazioni, indispensabile per combattere anche la battaglia economica. E’ inutile perdere tempo sul totonomine. L’importante è che ci siano persone capaci, serie e responsabili”. Nel M5s, invece, continua il travaglio interno. Ieri sera si è svolta un’altra assemblea su Zoom, alla quale ha partecipato anche Giuseppe Conte, per il quale si profilerebbe un incarico di presidente. E se il Movimento ha già deciso di appoggiare Draghi, non si placa la voce dei dissidenti. “Sia chiaro, non ho dubbi che il professor Draghi sia una persona onesta, preparatissima ed autorevole. Questo non significa che lo si debba appoggiare per forza – ripete su Facebook Alessandro Di Battista -. Io contrasto Draghi non sul piano personale ma su quello politico. E, ripeto, non cambio idea”.