C’è attesa per la bozza del nuovo Dpcm Draghi che oggi dovrebbe arrivare ai presidenti delle Regioni per una prima visione, dopo l’incontro di ieri con i ministri per gli Affari regionali Mariastella Gelmini e della Salute Roberto Speranza. Tra le novità l’entrata in vigore delle ordinanze del ministro della Salute sui colori dei territori il lunedì e non più la domenica, per evitare confusione e perdite economiche per i ristoranti e bar che potranno essere aperti un giorno in più nel fine settimana, ha spiegato il ministro Gelmini. Un segno di apertura alle Regioni che in più occasioni hanno chiesto maggiore programmazione per evitare decisioni “last minute”. Intanto, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, ha annunciato, in una diretta social, la chiusura delle scuole da lunedì. “Oggi siamo obbligati a prendere misure drastiche – ha detto – Da lunedì chiudiamo tutte le scuole, abbiamo registrato in queste ore a Napoli la presenza di variante inglese, non credo che dobbiamo aspettare un’epidemia diffusa di covid anche tra i ragazzi con buona pace di comitati pronti a fare ricorsi a tribunali amministrativi”.
La ministra Gelmini ha invece sottolineato come “per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì”. Durante la riunione di ieri si è poi parlato anche di “una graduale riapertura dei luoghi di cultura, con misure di sicurezza adeguate, superato il mese di marzo”.
Si è detto abbastanza soddisfatto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna, che “a fronte del documento presentato dalle Regioni la scorsa settimana, stamattina sono arrivate alcune prime risposte positive, ma su altri temi occorrono ulteriori riscontri. In particolare, occorre una decisa accelerazione sul piano vaccini, una revisione dei criteri per l’assegnazione delle fasce e una valutazione preventiva sull’impatto delle varianti”, ha spiegato. Il governo Draghi potrebbe chiudere il nuovo Dpcm già nel fine settimana per poi vararlo all’inizio della prossima settimana, prima della scadenza del 5 marzo. Nel nuovo testo prevarrà la linea del rigore, alla luce dei numeri in crescita dei contagi e del dilagare delle varianti, con ristoranti e bar ancora chiusi la sera e con il coprifuoco dalle 22 alle 5. Il nuovo provvedimento sarà valido fino al 6 aprile, comprendo quindi le festività pasquali.
Ed è proprio sul mantenimento delle restrizioni anche per le feste di Pasqua che si sono scontrati il leader della Lega Matteo Salvini e il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti. “Mi rifiuto di pensare – attacca il leader leghista – ad altre settimane e altri mesi, addirittura di chiusura e di paura. Se ci sono situazioni locali a rischio, si intervenga a livello locale. Però parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso degli italiani”. Parole alle quali ha risposto Zingaretti: “Vedo che, sulla pandemia, Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l’Italia. Prima – ha spiegato – sono state le mascherine, che erano inutili, ora, cavalcando la stanchezza di tutti, si attaccano le regole per la Pasqua. Quello che è irrispettoso per gli italiani e gli imprenditori è mettere a rischio le loro vite e prolungare all’infinito la pandemia e quindi la possibilità di avere la ripresa economica. Buon senso e coerenza è avere una linea indicata dal governo Draghi e rispettarla. Così si sta in una maggioranza e si danno certezze alle persone. I problemi si risolvono – ha puntualizzato Zingaretti – non si cavalcano”.
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