Il dipartimento di Stato Usa ha annunciato l’imposizione di sanzioni a 24 funzionari di Cina e Hong Kong, in risposta alla progressiva restrizione del perimetro delle libertà civili nella ex colonia britannica. L’annuncio delle nuove sanzioni segue l’approvazione di un emendamento alla legge sull’autonomia di Hong Kong, approvato dall’Assemblea nazionale del popolo cinese la scorsa settimana per dare ad un comitato pro-Pechino il potere di nomina di un maggior numero di deputati del parlamento di Hong Kong. L’annuncio delle sanzioni è giunto in concomitanza con la visita in Giappone e Corea del Sud del segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, che ieri ha espresso tramite una nota “profonda preoccupazione” per l’aggiornamento delle norme elettorali nella ex colonia britannica. Blinken ricorda che l’Hong Kong Autonomy Act vincola il segretario di Stato a fornire regolari aggiornamenti al Congresso federale in merito ai responsabili dell’erosione dell’autonomia di Hong Kong.
“Una Hong Kong stabile, prospera e rispettosa dei diritti umani, delle libertà e del pluralismo politico serve gli interessi di Hong Kong, della Cina continentale e della comunità internazionale nel suo complesso”, recita la nota del segretario di Stato. “Gli Stati Uniti e i loro partner sono coesi nella difesa dei diritti e delle libertà della gente di Hong Kong, e risponderanno al mancato rispetto degli obblighi in tal senso da parte della Repubblica Popolare Cinese”, afferma la nota. Sullivan e il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, hanno in programma per domani, 18 marzo, il primo faccia a faccia con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, e con il direttore dell’Ufficio della Commissione centrale degli affari esteri, Yang Jiechi, che si terrà ad Anchorage, in Alaska.
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