Il governo del Giappone ha deciso di riaprire i confini del Paese agli atleti professionisti stranieri ingaggiati da società giapponesi a partire dal prossimo 21 marzo, data della revoca completa dello stato di emergenza pandemica nel Paese, e in vista delle Olimpiadi estive in programma la prossima estate a Tokyo. Gli atleti in arrivo nel Paese dovranno sottoporsi a rigide misure di quarantena, e il divieto di ingresso ai cittadini stranieri rimarrà in vigore anche nelle prossime settimane. Il governo giapponese ha predisposto per gli atleti internazionali un’eccezione alle norme sull’immigrazione per “circostanze speciali”, simile alle esenzioni applicate a individui che necessitano di entrare in Giappone per ottenere assistenza umanitaria urgente o per altre ragioni di forza maggiore. Lo stato di emergenza proclamato lo scorso gennaio dal primo ministro del Giappone, Yoshihide Suga, scadrà a Tokyo e nelle prefetture dove è ancora in vigore il prossimo 21 marzo. Il provvedimento riguarderà anche gli atleti di nazionalità straniera ingaggiati da società sportive giapponesi di livello professionale. Ad oggi circa un centinaio di atleti stranieri della Lega calcistica professionale giapponese e delle società professionali di pallacanestro non sono in grado di rientrare in Giappone a causa delle restrizioni agli ingressi varate per contenere la pandemia.
Il governo del Giappone ha formalmente deciso di porre fine allo stato di emergenza pandemica nell’area metropolitana di Tokyo a partire da domenica, 21 marzo, sulla base del superamento del picco dei contagi e dell’allentamento delle pressioni sul sistema sanitario. Il primo ministro giapponese, Yoshihide Suga, ha annunciato nella serata di ieri l’imminente revoca dello stato di emergenza che resta attualmente in vigore nell’area di Tokyo, e nelle prefetture limitrofe di Kanagawa, Chiba e Saitama. La decisione del primo ministro Yoshihide Suga giunge in un contesto di scarsa popolarità per il capo del governo, accusato di aver gestito la crisi pandemica con indecisione, e contestato anche per i danni economici causati dalle misure di contenimento dei contagi. Il governo giapponese pare intenzionato ad accelerare proprio gli sforzi di rilancio dell’economia, e ad aprire un nuovo capitolo nell’azione di governo, che nei prossimi mesi sarà incentrata sui preparativi per le Olimpiadi estive di Tokyo. La regione di Tokyo si trova in stato di emergenza dall’inizio di gennaio: ai residenti è stato sconsigliato di uscire di casa, gli eventi pubblici si sono svolti con un limite di presenza di 5mila persone, gli esercizi commerciali sono stati sottoposti a chiusura anticipata e le aziende sono state sollecitate a fare uso del lavoro da remoto. Suga ha dichiarato ieri che le restrizioni hanno prodotto “grandi risultati” nel miglioramento del quadro pandemico, anche se gli esperti del Paese mettono già in guardia dai primi segnali di una nuova ondata di contagi.
Il governo del Giappone ha deciso di non consentire la presenza di spettatori stranieri alle Olimpiadi estive di Tokyo, in programma la prossima estate, dopo un rinvio di un anno dovuto alla pandemia di coronavirus. Lo hanno riferito fonti governative anonime citate dall’agenzia di stampa “Kyodo”, secondo cui l’esecutivo del premier Yoshihide Suga ha optato per una misura drastica tesa a contenere la diffusione dei contagi. Il governo giapponese e il comitato organizzatore dei Giochi terranno un incontro online con il Comitato olimpico internazionale (Cio) e con altre organizzazioni la prossima settimana, prima di annunciare formalmente la decisione. Dopo mesi di incertezze, e di indiscrezioni in merito alla possibile cancellazione dell’evento, Tokyo avrebbe concluso che accogliere visitatori da altri Paesi non è possibile, sia alla luce delle misure di emergenza ancora in vigore nell’area metropolitana di Tokyo a causa della pandemia, sia per i timori dell’opinione pubblica giapponese legati all’emersione di nuove varianti del virus a livello internazionale. Ad oggi il Giappone continua a bloccare l’ingresso di cittadini stranieri in linea di principio, anche per effetto delle difficolta superiori al previsto nel superare completamente l’ondata di contagi registrata nel Paese a gennaio.
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