Giappone e Regno Unito condurranno esercitazioni navali congiunte quest’anno, a seguito dello schieramento del gruppo da battaglia della portaerei britannica HMS Queen Elizabeth in acque asiatiche. Lo hanno annunciato i ministeri della Difesa dei due Paesi, a margine del primo incontro nel formato “2+2” tra i ministri di Esteri e Difesa tenutosi ieri, 3 febbraio, per la prima volta da dicembre 2017. All’incontro, che si è tenuto in videoconferenza, hanno preso parte per il Giappone il ministro degli Esteri Toshimitsu Motegi e quello della Difesa, Nobuo Kishi; per il Regno Unito, gli omologhi Dominic Raab e Ben Wallace. “I quattro ministri hanno concordato che Giappone e Regno Unito sono massimi partner reciproci per la sicurezza rispettivamente in Asia ed Europa, e che condividono valori e interessi strategici”, recita una nota diffusa dal ministero degli Esteri britannico a margine dell’incontro.
Per il Giappone aumenta il coinvolgimento dell’Occidente
Per il Giappone, l’incontro ha fornito l’occasione per aumentare l’interesse e il coinvolgimento dell’Occidente sulle questioni territoriali che coinvolgono Giappone e Cina. Il ministro della Difesa Motegi ha espresso apprezzamento per la decisione di Londra di inviare una portaerei nella regione, come segnale di maggiore impegno nell’Indo-Pacifico. “Porteremo la cooperazione nei campi della sicurezza e della difesa tra Giappone e Regno Unito a un livello superiore”, ha dichiarato Motegi. Wallace ha dichiarato che l’invio della HMS Queen Elizabeth e del suo gruppo da battaglia rappresenta “lo schieramento più significativo della Royal Navy nell’arco di una generazione, e dimostra l’impegno del Regno Unito a lavorare con i nostri partner nella regione per sostenere il sistema internazionale basato sulle regole, e promuovere la sicurezza e la prosperità collettive”.
Anche la Germania sta valutando l’invio di una nave da guerra della Marina militare tedesca in Giappone, a dimostrazione della crescente attenzione rivolta dal Paese e dalla comunità internazionale alle dinamiche geopolitiche nella regione indo-pacifica. Lo ha riferito il mese scorso il quotidiano “Nikkei”, secondo cui una fregata tedesca potrebbe salpare alla volta del Giappone la prossima estate, facendo tappa in Corea del Sud e Australia. Si tratterebbe di una iniziativa peculiare per la Germania, che al contrario di Regno Unito e Francia non controlla alcun territorio nel Pacifico. Lo scorso autunno il governo tedesco ha approvato nuove linee guida per l’Indo-Pacifico, che evidenziano l’importanza della supremazia del diritto e dell’a promozione dei mercati aperti in quella regione, che rappresenta il nuovo fulcro dell’economia globale. L’invio della fregata potrebbe costituire il primo passo simbolico nel solco di tale strategia. Il segretario di Stato parlamentare per la Difesa tedesco, Thomas Silberhorn, ha dichiarato a “Nikkei”: “Puntiamo a spiegare le vele questa estate. Non abbiamo ancora stabilito i dettagli, ma guardiamo al Giappone” come possibile destinazione. La Germania, ha spiegato Silberhorn, “vuole rafforzare i legami con i nostri partner (asiatici) nel campo democratico”. Il quotidiano “Nikkei” evidenzia che pur in assenza di indicazioni esplicite in tal senso, i piani di Berlino paiono rispondere all’espansionismo cinese nell’Indo-Pacifico, inserendosi nel solco di politiche già intraprese da Regno Unito, Francia e Paesi Bassi.