L’ex direttore dell’Ufficio federale per la sicurezza informatica (Bsi), Arne Schoenbohm, è oggetto di nuove accuse dopo quelle di contatti con l’intelligence russa, che causarono la sua destituzione nel 2022. Basati su indiscrezioni diffuse dall’emittente televisiva “Zdf”, tali sospetti fecero portarono la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser a rimuovere il funzionario dall’incarico assunto nel 2016. L’esponente del governo federale ha motivato questa scelta sostenendo che era venuto meno il rapporto di fiducia con Schoenbohm, in particolare a seguito della guerra mossa dalla Russia contro l’Ucraina.
Inoltre, erano sorte “gravi differenze tecniche” con Schoenbohm nella valutazione del pericolo degli attacchi informatici russi contro la Germania. Con riferimento alle indiscrezioni di “Zdf”, rivelatesi infondate, Faeser ha dichiarato che “non sono state l’unico fattore” nella destituzione del direttore del Bsi. Ora, come riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard” sulla base di un documento del ministero dell’Interno tedesco, sono emersi ulteriori sospetti a carico di Schoenbohm, che potrebbero aver avuto un ruolo nella sua rimozione dal vertice dell’agenzia.
Nell’estate del 2022, una dirigente del Bsi inviò un reclamo al dicastero in cui sollevava “accuse significative” contro Schoenbohm per il suo “comportamento di leadership e la mancanza di considerazione per le questioni di parità”. Il funzionario respinse queste critiche come “sfacciate e generali, non fondate sui fatti”. L’ex direttore del Bsi avrebbe poi condotto una serie di iniziative autonome, come quando chiese alla commissione Bilancio del Bundestag fondi per costituire una sede del servizio nel Saarland, “contrariamente alla volontà espressa” del ministero dell’Interno. Schoenbohm viene poi accusato di “mancanza di sensibilità politica” perché nel gennaio del 2022, poco prima dell’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina, distribuì “un rapporto non approvato” con dichiarazioni sulle possibili conseguenze di un’invasione russa sulla situazione della sicurezza informatica. Secondo il ministero dell’Interno, il documento poteva essere interpretato come una dichiarazione del governo federale.
Il dicastero menziona anche “un eccessivo lavoro con la stampa” da parte del Bsi quando era diretto da Schoenbohm. Già nel 2020 il ministero dell’Interno aveva chiesto in forma scritta all’allora direttore dell’agenzia di astenersi dal rilasciare “qualsiasi dichiarazione agli organi di stampa” non concordata in maniera preventiva, a meno che non riguardasse l’ordinaria amministrazione del Bsi. A giustificazione di ciò, un direttore di dipartimento del ministero dell’Interno ha sottolineato che Schoenbohm aveva commentato pubblicamente questioni di sicurezza informatica nella Forze armate (Bundeswehr), non rientranti nel suo settore responsabilità, ma quello del ministero della Difesa. Schoenbohm viene, infine, accusato di “insufficiente cooperazione” con il suo dicastero di riferimento. Dal gennaio del 2023, l’ex direttore del Bsi è presidente dell’Accademia federale per la pubblica amministrazione. (Bakov).
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