L’esercito tedesco verrà ristrutturato e, dal primo aprile prossimo, sarà articolato in otto brigate tra forze leggere, medie e pesanti al fine di aumentarne l’efficienza bellica. Secondo il capo di Stato maggiore dell’arma, il generale di corpo d’armata Alfons Mais, “la minaccia rappresentata dalla Russia richiede grandi unità capaci di avviamento a freddo, coese e adatte alla guerra”. È quanto si legge nei nuovi obiettivi dell’esercito tedesco, pubblicati sul sito web della Forze armate della Germania (Bundeswehr). In particolare, l’attenzione si concentra sulla costituzione di “strutture che consentano la necessaria capacità di avviamento a freddo di grandi unità coese”. A tal fine, sono in fase di formazione tre divisioni da combattimento e capaci di avviamento a freddo, con un totale di otto brigate, strutturate ed equipaggiate per la difesa della Germania e della Nato. Al fine di “aumentare il raggio di risposta e mantenere il necessario equilibrio tra la difesa nazionale e dell’Alleanza” atlantica e la gestione delle crisi e dei conflitti internazionali, l’esercito viene quindi ristrutturato in forze leggere (due brigate), medie (tre brigate) e pesanti in uso (tre brigate). In questo quadro, “l’istituzione della categoria delle forze medie offre grandi opportunità di modernizzazione attraverso l’approvvigionamento di nuovo equipaggiamento di grandi dimensioni”. Le brigate delle forze medie sono, dunque, “essenziali innovatori del futuro”.
Un ulteriore obiettivo è “snellire le vecchie strutture per aumentare la prontezza operativa”. Per l’esercito tedesco, che nella sua forma attuale è ancora orientato verso la gestione delle crisi e dei conflitti internazionali, tale processo offre “opportunità di vasta portata”. Un particolare punto di forza dell’arma è la sua cooperazione con partner multinazionali. Le strutture interne sono quindi progettate in modo tale che le forze di terra dei Paesi Bassi possano essere integrate “ancora più profondamente” in quelle della Germania. In questo modo, verrà aumentata l’efficacia nelle operazioni e nell’esecuzione dei compiti di difesa nazionale e della Nato. Nel complesso, i provvedimenti per la ristrutturazione dell’esercito rimangono indipendenti dall’ubicazione dei reparti. Ciò significa che “tutte le sedi precedenti verranno mantenute, alcune verranno aggiunte”, ma potranno esservi cambiamenti nei compiti e nelle dimensioni. Complessivamente, circa 120 dei 130 elementi strutturali dell’esercito da campo verranno interessati dalle modifiche “in varia misura”. Poiché il limite massimo del personale rimane invariato a 60.820 effettivi, gli aggiustamenti nei prossimi anni dovranno tradursi in una ridistribuzione dei posti dalle truppe verso “il rafforzamento del sostegno al combattimento, al dispiegamento e al comando”.
In questo modo, verranno poste “basi importanti affinché l’esercito possa partire a freddo, essere pronto per la guerra e quindi capace di vincere”. Nell’attuazione dei nuovi obiettivi, l’arma deve essere pronto ad apportare ulteriori modifiche che possono derivare da fattori esterni, come lo sviluppo della situazione di minaccia e le capacità del nemico, la pianificazione operativa nella Nato e le mutevoli responsabilità dei settori organizzative militari. In questo contesto, “è importante mantenere la flessibilità necessaria in tutte le pianificazioni” e la riserva continuerà a svolgere un ruolo cruciale”. I nuovi obiettivi dell’esercito tedesco fungono da “bussola” per l’arma, “senza vincolarla a un percorso”, dato che offrono “sufficiente flessibilità per poter reagire agli sviluppi della situazione”. A ogni modo, si deve tener presente che si tratta “soltanto del quadro organizzativo” per come saranno distribuiti i 60.820 effettivi nell’esercito tedesco. La copertura delle posizioni e l’afflusso di materiali “esulano”, infatti, dalle responsabilità dell’arma.
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