Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha difeso l’ambasciatore di Germania a Tel Aviv, Steffen Seibert, dalle accuse di ingerenza negli affari interni che gli sono state rivolte dallo Stato ebraico. Da New York dove si trova per partecipare alla 78ma Assemblea generale dell’Onu, il capo del governo federale ha definito Seibert “un uomo molto impegnato con principi molto chiari” e ha sottolineato: “Penso che tutti lo sappiano, anche in Israele”. Secondo alcune indiscrezioni, lo Stato ebraico avrebbe sollevato una protesta formale contro la Germania a causa della partecipazione di Seibert come spettatore a un’udienza della Corte suprema israeliana, dedicata alla riforma della giustizia voluta dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Come riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard”, su incarico del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, “un alto funzionario diplomatico” dello Stato ebraico avrebbe espresso la protesta durante un colloquio con Seibert. “Messaggi simili” sono stati trasmessi “verbalmente” al ministero degli Esteri tedesco, secondo l’ambasciata di Israele a Berlino.
Tuttavia, il dicastero ha comunicato di non aver ricevuto alcuna protesta ufficiale da Israele. Nella scorsa settimana, Seibert aveva assistito a un’udienza della Corte suprema israeliana. In un breve videomessaggio pubblicato su X dall’aula del tribunale, il diplomatico aveva affermato: “Penso che qui stia accadendo qualcosa di importante per la democrazia israeliana. Noi, come amici di Israele, guardiamo alla Corte suprema con grande interesse. Volevo vederlo”. Secondo l’agenzia di stampa “Dpa”, per un anonimo funzionario israeliano si tratta di ingerenza negli affari interni dello Stato ebraico. Il ministero degli Esteri tedesco ha, invece, sottolineato che seguire gli sviluppi rilevanti nello Stato di accreditamento, compresi quelli di politica interna, è “un compito centrale dei diplomatici”. Secondo il dicastero, assister a una riunione pubblica della Corte suprema in uno Stato amico, come ha fatto l’ambasciatore Seibert in Israele, è “un eccellente esempio di questa prassi comune”.
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