Il ministro dell’Economia e della Protezione del clima tedesco, Robert Habeck, minaccia di colpire con severe sanzioni le compagnie petrolifere attive in Germania. Nonostante il taglio delle accise sui carburanti, deciso dal governo federale per contrastare il rincaro dell’energia esacerbato dalla guerra della Russia contro l’Ucraina, il prezzo di benzina e diesel è tornato ad aumentare in Germania. Come rivelato dal settimanale “Der Spiegel”, Habeck intende quindi intervenire per sanare queste distorsioni. A tal fine, l’esponente dei Verdi vuole inasprire la normativa antitrust e, se necessario, consentire anche lo smantellamento delle compagnie petrolifere. Inoltre, dovrebbe essere più facile sottrarre a tali aziende profitti illegali. Per Habeck, “un diritto che non può essere utilizzato non è nell’interesse di chi lo inventa”. Intanto, maggioranza e opposizione al Bundestag hanno esortato il ministro dell’Energia e della Protezione del clima tedesco ad agire contro l’aumento del prezzo dei carburanti che si è verificato nonostante il taglio delle accise. Come riferisce il quotidiano “Handelsblatt”, il sospetto è che le imprese del petrolio “si intaschino almeno una parte della riduzione delle tasse” su benzina e diesel, riducendo lo sgravio fiscale.
Sulla questione è intervenuto il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier. Intervistato dal quotidiano “Bild”, Steinmeier ha affermato: “Capisco il dispiacere dei cittadini quando molti devono fare delle rinunce e qualcuno registra extraprofitti”. Il capo dello Stato tedesco ha quindi evidenziato: “Dobbiamo prendere sul serio la rabbia. Per quanto importante sia dire all’opinione pubblica che lo Stato non sarà in grado di compensare ogni aumento dei prezzi, è anche importante garantire che alcuni non traggano vantaggi ingiustificati dalla situazione”. Secodo Habeck, le compagnie petrolifere non hanno trasferito a sufficienza la riduzione dell’accisa sui carburanti alle stazioni di servizio. I primi dati dell’Ufficio federale per i cartelli industriali (Bkarta) sullo sgravio attuato dal governo federale mostrano che il divario tra i prezzi del greggio e dei distributori è aumentato notevolmente dall’inizio del mese. Secondo il ministro dell’Economia e della Protezione del clima tedesco, “ovviamente, è accaduto ciò da cui molti esperti avevano messo in guardia: le compagnie petrolifere stanno raccogliendo i profitti e i consumatori non si accorgono del taglio delle accise”.
Il dicastero guidato da Habeck vuole ora anticipare la revisione della legge contro le restrizioni alla concorrenza. Nelle prossime settimane, verranno avanzate proposte concrete. L’obiettivo è “affilare le armi” del Bkarta. Allo stesso tempo, il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, ha messo in guardia dai “giudizi affrettati”. Intervistato dal sito web “t-online.de”, il presidente del Partito liberaldemocratico (Fdp) ha osservato come sia compito del Bkarta verificare che le aziende del petrolio non stiano sfruttando il loro potere di mercato. Lindner ha aggiunto che diversi fattori determinano i prezzi alle pompe di benzina, tra cui gli sviluppi del costo del greggio sul mercato globale e la disponibilità delle capacità di raffinazione. Il fatto che le compagnie petrolifere “non trasmettano completamente” il taglio delle accise sui carburanti ai consumatori “puzza fino in cielo”, ha dichiarato Saskia Esken, copresidente del Partito socialdemocratico tedesco (SpD) con Lars Klingbeil. Pertanto, come affermato da Esken durante un’intervista che ha rilasciato al quotidiano “Der Tagesspiegel”, il Bkarta deve intervenire. Per contrastare il rincaro dei carburanti, ha infine dichiarato Esken, è ipotizzabile introdurre in Germania sia un limite di velocità temporaneo sulle autostrade sia divieti di circolazione nelle domeniche.
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