“Sono assolutamente favorevole all’ipotesi di Tajani segretario di Forza Italia anche dopo il congresso di febbraio”. Lo ha detto, in un’intervista alla “Stampa”, il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che nel corso della giornata sarà a Genova per il tour del suo dicastero “Facciamo semplice l’Italia”. Ma il politico forzista è reduce dall’evento a Gaeta organizzato per rilanciare il partito, che resta “una realtà determinante, di cui il governo non può fare a meno”.
Dopo la scomparsa di Berlusconi esiste ancora un futuro politico per il partito azzurro: “Perdere una persona della statura politica e istituzionale di Silvio Berlusconi sarebbe stato uno choc per qualsiasi partito. Ma Berlusconi ci ha lasciato un’eredità politica, il berlusconismo, che non scomparirà. Forza Italia è una realtà determinante nel governo, il centrodestra non può farne a meno. Appuntamenti come Gaeta sono il segnale che guardiamo al futuro con fiducia”. Il partito andrà a congresso a febbraio, e si pone il tema del leader: “Tajani è stato nominato segretario pro-tempore, e abbiamo la fortuna di poter contare su persone come lui che hanno seguito l’intera storia politica di Berlusconi e che hanno avuto il merito di ricoprire ruoli importantissimi nelle istituzioni. Oggi in politica essere connessi con la dimensione europea è decisivo”. Quindi anche dopo il congresso sarebbe favorevole a eleggere Tajani segretario nazionale di Forza Italia: “Assolutamente sì, anche in futuro. Tajani ha esperienza. Nel nostro partito ci sono tante figure su cui contare ma lui spicca e dà più garanzie”.
Si vocifera di una discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi: “Considero molto positivo che dopo la scomparsa del nostro leader la famiglia Berlusconi abbia ribadito la volontà di seguire il percorso di Forza Italia. Non sono nella testa di Pier Silvio, un imprenditore alla guida di un’azienda molto importante, avrà certamente volontà di proseguire nel suo percorso imprenditoriale. Se deciderà di fare altro in futuro ne sarei felice, ma non mi sembra corretto fare pressioni ora”. Renzi punta a occupare la stessa area politica: “Renzi è una persona brillante. Lo ricordo da segretario Pd, quando diceva che con i cespugli non si fa politica. Ora vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista, è legittimo ma non mi è chiaro il suo percorso”.
Quanto alle prossime elezioni europee, si discute di una possibile intesa tra conservatori e popolari: è uno scenario a cui il ministro è favorevole: “Assolutamente favorevole, serve un’intesa tra gruppi come popolari e conservatori che sono diversi ma condividono alcuni princìpi. È un’aggregazione che ha senso, comprendendo anche i liberali. Si discute anche di altre formazioni, ma per stare insieme serve una base comune di valori: come dimostra il centrodestra italiano non si può essere solo un cartello elettorale”. Quindi porte chiuse a Le Pen e Alternative für Deutschland: “Come facciamo a pensare a una coalizione con forze che sono contro l’Europa? Noi siamo europeisti, per loro l’Unione europea è un mostro da abbattere”, conclude Zangrillo.
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