Il nuovo gasdotto tra Barcellona e Marsiglia denominato BarMar – che sarà destinato in una seconda fase a trasportare idrogeno verde – non sarà pronto prima del 2030. Lo hanno riferito fonti del governo francese al quotidiano “El Mundo”, evidenziando come al momento non sia possibile fissare una tabella di marcia precisa. Nei giorni scorsi la ministra della Transizione ecologica spagnola, Teresa Ribera, aveva assicurato che il progetto dovrebbe essere pronto entro quattro o cinque anni. “Sembra una scadenza più realistica per un progetto improvvisato all’ultimo minuto, in modo che i protagonisti possano salvare la faccia e garantire, tra l’altro, che, se ci sarà una nuova interconnessione tra Spagna e Francia, sarà con la Francia e non con l’Italia. Questo è il primo schiaffo di Macron e Sanchez alla nuova prima ministra italiana, Giorgia Meloni”, scrive il quotidiano spagnolo.
A questo proposito, Ribera ha affermato che con il gasdotto BarMar “non ha più senso” proseguire con il piano B di Sanchez, che prevedeva un gasdotto tra Barcellona e Livorno. Tuttavia, “El Mundo” ricorda che il programma elettorale di Fratelli d’Italia (Fd’I) prevede un impegno chiaro: “Puntare sul corridoio mediterraneo e fare dell’Italia uno snodo energetico europeo con la creazione di nuovi gasdotti, a partire dal collegamento con la Spagna, e il miglioramento di quelli esistenti”. Per quanto riguarda il gasdotto di Marsiglia, diversi esperti del settore consultati sono critici, o almeno cauti: “È un insulto all’intelligenza”, afferma un dirigente di alto livello che ha chiesto l’anonimato. “Scommetto che non succederà mai. La cosa più sensata era finire la MidCat”, ha aggiunto. I tecnici più scettici sottolineano che è molto più costoso, più lento e anche più rischioso dal punto di vista ambientale rispetto a Midcat.
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